Ryanair non ci sta e annuncia che "non riprenderà a volar con obbligo dei posti vuoti alternati".

La voce dell'amministratore delegato della low cost si fa subito sentire dopo la paventata ipotesi di ripartenza del traffico aereo con nuove regole dopo l'emergenza coronavirus e boccia l'idea di tenere vuota la fila centrale di sedili, precauzione diretta a garantire la distanza di sicurezza tra passeggeri.

La compagnia aerea, sostiene Michael O'Leary, "non può far soldi con un tasso di riempimento del 66%" e lasciare liberi i posti di mezzo "non garantisce comunque una distanza sufficiente", per cui è "un'idea stupida, che non porta a niente".

Ma non solo, ha lanciato anche una frecciatina al governo irlandese: "O pagherà lui per il posto di mezzo oppure semplicemente non si volerà".

Ryanair approva invece l'introduzione del controllo obbligatorio della temperatura dei passeggeri e l'uso delle mascherine.

In questi giorni però la low cost fa i conti con un'altra brutta notizia: la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dato ragione all'Antitrust contro un ricorso della stessa Ryanair, multata per pratica commerciale scorretta dopo aver pubblicato sul proprio sito prezzi ritenuti incompleti di alcuni dati.

Le compagnie aeree, si stabilisce, "devono indicare chiaramente, sin dalla pubblicazione delle loro offerte su internet, l'Iva applicata ai voli nazionali, le tariffe per il pagamento con carta di credito e gli oneri per il check-in, qualora non sia proposta alcuna modalità alternativa gratuita".

(Unioneonline/s.s.)
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