Nel solo anno 2020 in Sardegna sono scomparsi quasi 12mila posti di lavoro per persone under 35, un crollo dell’occupazione esaminato dalla Confartigianato regionale: “Una cicatrice gravissima – la definiscono Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – sul futuro dei giovani”.

L’anno scorso ha fatto registrare per la precisione la perdita di 11.777 posti di lavoro per giovani, con un decremento degli occupati, rispetto al 2019, del 9,1% contro una media nazionale del -5,1%, dato che pone la Sardegna al terzultimo posto in Italia per le assunzioni giovani. Il dato è fornito dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna su numeri di Istat, UnionCamere e Anpal.

L’analisi su attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente di imprese private – spiega l’associazione - evidenzia che il saldo annualizzato (la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni in dodici mesi, che rappresenta la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro) è diventato negativo a febbraio 2020 ed è peggiorato a causa della crisi Covid-19 fino a toccare il minimo a giugno 2020; nella seconda parte dell’anno la situazione è migliorata ma a dicembre 2020 il saldo annualizzato è ancora pesantemente negativo”.

Ma le notizie negative non sono finite e riguardano anche il tasso di occupazione nella fascia d’età 15-34 anni (in Sardegna nel 2020 erano 108mila, equivalente al 19,8% sul totale dei lavoratori): “Con una media del 22,9% di occupati, l’Isola rimane 8 punti sotto la media nazionale del 29.8%. La classifica è aperta da Bolzano con il 50,5% dei giovani occupati e chiusa dalla Sicilia con il 17,6%”.

Contrariamente a quanto accade per le assunzioni tradizionali, il 2020 ha visto un incremento di quelle giovanili col contratto di apprendistato, che in Sardegna ha fatto registrare un +179 posizioni rispetto al 2019.

“C’è bisogno urgente di misure urgenti per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile, e investimenti sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori – commentano Matzutzi e Serra – per contribuire a costruire un futuro di lavoro per le nuove generazioni”.

Confartigianato, in un recente incontro alla Camera dei Deputati, ha chiesto di rimuovere gli ostacoli che scoraggiano le imprese ad assumere. In particolare sui contratti a termine è stata sollecitata l’eliminazione dell’obbligo di indicare la causale e del contributo addizionale previsto in occasione di ciascun rinnovo.

Inoltre, è stato anche chiesto di garantire la possibilità per tutte le imprese di continuare a utilizzare il lavoro agile in maniera semplificata.

L’associazione artigiana sostiene da tempo la necessità di una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale con il rilancio degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici, puntando sull’apprendistato duale e professionalizzante.

“È proprio dall’apprendistato che passa la ripresa dell’occupazione giovanile – sottolineano presidente e segretario di Confartigianato Sardegna – strumento che si conferma il contratto a causa mista più adatto a soddisfare le esigenze formative dell’artigianato e delle piccole imprese e a preparare i giovani a entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale”.

(Unioneonline/s.s.)

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