La Sardegna, insieme a Toscana, Lombardia e Liguria è considerata “zona bianca” per quanto riguarda l’emergenza morti bianche in Italia. Il 2021 fa registrare una media drammatica con quasi 100 vittime al mese e da gennaio ad agosto, secondo i dati dell’osservatorio Vega Engineering, sono già 772. Di queste, il 10 per cento sono donne.

In testa alla triste classifica ci sono Puglia, Campania, Trentino Alto Adige, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo e Valle d’Aosta, tutte considerate “zona rossa”, seguite da (zona arancione) Piemonte, Marche e Friuli Venezia Giulia. Zona gialla invece per Lazio, Calabria, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto.

"La cronaca degli ultimi due giorni – sottolinea Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre - ci ha purtroppo catapultati nel cuore sanguinante dell'emergenza morti bianche nel nostro Paese: in due giorni ci sono state oltre dieci vittime da Nord a Sud del Paese. E la conferma dello stato drammatico di questa piaga arriva con gli ultimi dati sul numero dei decessi da gennaio ad agosto: 772 vittime nel 2021. Numeri raccapriccianti che forniscono alle statistiche una media mensile drammatica della mortalità: quasi 100 vittime. Il 10% sono donne: madri, figlie, mogli e sorelle strappate alle loro famiglie".

I NUMERI - Da gennaio ad agosto 2021, i decessi registrati in Campania sono 72, seconda solo alla Lombardia che ne conta 73. Seguono: Lazio (60), Piemonte (58), Emilia Romagna (53), Puglia (52), Veneto (48), Sicilia (30), Toscana (28), Abruzzo (27), Trentino Alto Adige e Marche (17), Friuli Venezia Giulia e Umbria (15), Molise e Liguria (12), Calabria (11), Sardegna (9), Basilicata (8), Valle D'Aosta (3).

Ed è il settore delle costruzioni quello che conta il maggior numero di vittime da inizio anno (72).

Seguono attività manifatturiere (60), trasporto e magazzinaggio (58 vittime da inizio anno), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (40), amministrazione pubblica e difesa (18).

La fascia d'età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (442 su un totale di 620). Il lunedì si conferma il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi otto mesi dell'anno.

(Unioneonline/s.s.)

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