Terrazze in mezzo al mare della Costa Smeralda. A Porto Cervo, Porto Rotondo, Cannigione e Portisco i mega yacht sono arrivati come non era accaduto negli ultimi anni: giugno da sogno – dicono i responsabili dei porti – luglio ottimo e agosto nella norma, cioè tutto esaurito. Gli oligarchi russi, assenti dopo il congelamento dei loro beni, sono stati sostituiti dai finanzieri americani, dallo sceicco di Abu Dhabi e da Ibrahimovic, il calciatore col culto di se stesso. All’interno del Consorzio Costa Smeralda, 3.114 ettari di paradiso, 55 chilometri di coste e il 95% di verde, sono arrivati i Paperoni con un patrimonio personale complessivo di 261 miliardi di dollari a bordo di barche che di miliardi ne valgono quattro.

Un gioiello sull’acqua

Il primo tra i più grandi yacht del mondo ad attraccare nell’Isola è stato quello dello sceicco di Abu Dhabi, Mansour Al Nahyan. Si chiama Blue, lungo 160 metri, ospita 48 persone con ottanta membri di equipaggio. Poco più di 15 mila tonnellate di stazza, allo sceicco, che secondo le stime di Superyachtfan ha un patrimonio di 38 miliardi di dollari, questo gioiello della cantieristica e della tecnologia è costato seicento milioni di dollari. Possiamo dire che Mansour ha “sostituito” l’oligarca russo Alisher Usmanov il quale è proprietario dello yacht Dilbar, il più grande al mondo.

L’estate di Ibra

Nessuna concessione al barocco per il super yacht “Uknown” della serie Oasis del cantiere italiano Benetti, acquistato da Zlatan Ibrahimovic, il 41enne calciatore del Milan. La nave, varata quest’anno a Livorno, è lunga 34 metri e ha un nome sibillino, Uknown, cioè sconosciuto; si sviluppa su cinque ponti con cinque suite. In questa calda estate, Ibra ha navigato lungo la Costa Smeralda e si è fermato a lungo a Cala di Volpe. Una super barca di questo tipo costerebbe in affitto 128 mila euro a settimana ma il calciatore svedese ha preferito acquistarlo per venti milioni di dollari. Sempre a Cala di Volpe è ormeggiato il Moneikos, valore di 40 milioni, appartenente alla famiglia di Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, esempio di imprenditore che si è fatto da sé, scomparso a giugno di quest’anno. A bordo una delle figlie che dovrà gestire il 12 per cento delle quote della società; il resto è diviso tra gli altri cinque figli e la vedova.

I ricchi del mondo

Negli ultimi due mesi sono giunti in Sardegna, a bordo di autentiche navi di lusso, molti industriali americani. Citiamo, tra gli altri, lo yacht Kaos di Nancy Walton Laurie, della famiglia Walmart, Legend dell’ex presidente di Google Eric Schmidt, Limitless di Les Wexner di Victoria’s Secrets e Symphony di Bernard Arnault, proprietario dei marchi del gruppo Louis Vuitton, l’uomo che ha un patrimonio di 167,7 miliardi.

Le più belle in vetrina

Il quotidiano online “Superyacht 24” ha stilato la graduatoria delle imbarcazioni più belle in vetrine a Porto Cervo a ferragosto. Perle del lusso di società a noleggio. Il primato va a Polestar: 70,2 metri, realizzato da Rossinavi per tenere alto il nome della cantieristica nazionale. Lo scafo è in alluminio, gli interni sbalordiscono per le soluzioni estetiche innovative e per la scelta dell’illuminazione che definisce gli ambienti. Dodici gli ospiti e 17 i componenti dello staff.

Pronta al noleggio

La medaglia d’argento va a Elise, 60,15 metri, costruito negli Stati Uniti; si sviluppa con una suite armatoriale sopraelevata, ampia sky lounge, vasca idromassaggio a prua per godere della navigazione. Chiude il podio Rush, 49,9 metri, imbarcazione dal carattere sportivo, scafo e sovrastruttura in vetroresina. Al quarto posto Solinda di Feadship, (50 metri), con esterni bianchi e blu e interni a tinte vivaci curati da uno studio olandese. Segue Pellegrina, il 49,5 metri di Couach, il maggiore yacht uscito dal cantiere francese, alto 12 metri, costruito col carbon kevlar. Sulle banchine sarde, infine, è arrivato O’Ceanos, costruito dal cantiere italiano Mondo Marine, disponibile per il noleggio per un massimo di 12 ospiti in 7 cabine.

Le ricadute di filiera

Il Nord Sardegna e la Corsica si confermano come una delle principali destinazioni per gli yacht di lusso con importanti ricadute sull’economia locale. Uno studio di The Europeans House ha calcolato un valore superiore a ottomila euro dell’impatto economico sul territorio per uno yacht tra i 36 e i 50 metri.

Le ricadute non vanno a beneficio delle sole marine, (in questo periodo il costo dell’ormeggio per barche sino a 55 metri è in media attorno a 3.500 euro al giorno), ma riguardano numerosi servizi, dagli alberghi ai fiorai, dai ristoranti ai market. Il passo successivo sarà quello di creare le condizioni per il rimessaggio invernale a Olbia degli yacht oltre i ventiquattro metri.

Alfredo Franchini

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