L'irregolarità sul lavoro in Sardegna rappresenta un fenomeno ancora attualissimo: su 8.621 imprese, il 61,5% (5.303) di quelle ispezionate da ministero del Lavoro, Inps e Inail nel 2016 non è risultata in regola (in linea col dato nazionale che si attesta al 63%).

I NUMERI: 2.031 sono i lavoratori completamente in nero (il 94,3% sono italiani), di cui 1.251 uomini e 780 donne (un dato che risente del minore tasso di occupazione femminile), mentre 1.661 sono gli irregolari per i quali non sono state rispettate le norme che disciplinano l'orario di lavoro. "I dati risentono della nostra selezione che ci porta a ispezionare aziende sulle quale abbiamo già qualche sospetto", spiega il direttore dell'Ispettorato territoriale del Lavoro Cagliari-Oristano (con delega a Nuoro) Eugenio Annichiarico.

I SETTORI. Sono le attività legate all'estate che presentano il maggior numero di violazioni: oltre il 67% ricade nel terziario (alberghi, ristoranti, negozi), circa il 20% sono cantieri edili e ditte di ristrutturazione, mentre il restante 20% riguarda attività industriali e agricole. Alle violazioni sul lavoro, corrisponde una cifra elevata di contributi evasi: ben 16,5 milioni di euro, di cui oltre 13 milioni riguardano il terziario.

IRREGOLARITA' PER PROVINCE. A livello territoriale, le irregolarità maggiori riscontrate nella provincia di Sassari riguardano i lavoratori in nero, nel Nuorese, invece, il mancato rispetto dell'orario del lavoro, infine nel Cagliaritano e Oristanese si utilizzano co.co.co. e partite iva per mascherare rapporti di lavoro invece subordinati. "Il lavoro nero è stato il principale elemento di irregolarità", afferma l'ispettore di Sassari Massimiliano Mura, "specie nel settore turistico alberghiero, che rappresenta quello più diffuso nella nostra regione".

NOVITA'. Dall'inizio del 2017 la neonata "Agenzia Ispettorato nazionale del lavoro" ha assorbito tutte le competenze in materia lavoristica che prima erano ripartite tra ministero del lavoro, Inps e Inail. Obiettivo: "Gestire e coordinare tutta l'attività ispettiva in materia", spiega il direttore Annichiarico, "con l'auspicabile effetto di incrementare l'efficacia dell'azione ispettiva".
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