Il permanere della Sardegna tra le regioni classificate in zona arancione suona come una condanna per tutto il comparto agricolo isolano. Gli agriturismi, in particolare, sono stati costretti a sopportare mesi di fermo totale con perdite che hanno toccato picchi dell'80% dall'inizio della pandemia.

Per risollevare non solo il comparto agricolo, ma tutto il sistema economico isolano, la Confederazione Agricoltori Italiani Sardegna lancia due appelli. Uno rivolto alle autorità politiche e sanitarie: "È più che mai indispensabile lavorare per uscire dallo stato di precarietà sanitaria che stiamo vivendo, rafforzando, potenziando e intensificando la campagna vaccinale in corso e uscendo quindi dallo stato di incertezza sociale ed economica che ci attanaglia".

L'altro invito è, invece, indirizzato ai mercati e alle istituzioni, tout court: "I prodotti agricoli sardi sono garanzia di qualità e la loro diffusione e il loro consumo possono essere la chiave per tenere in piedi l'economia isolana e innescare il rilancio post pandemia", sostiene il direttore regionale della Cia Sardegna, Alessandro Vacca. "L'economia della Sardegna, da un'agricoltura adeguatamente sostenuta e innovata, potrebbe trarre grande vantaggio se rafforzata con una politica regionale e nazionale attenta al settore e al suo sviluppo".
(Unioneonline/v.l.)

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