"Sulla base degli scenari demografici" elaborati dall'Istat e presentati in audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera dal presidente Giorgio Alleva, "è possibile delineare la futura traiettoria dei requisiti di accesso al pensionamento. Dai 66 anni e 7 mesi, in vigore per tutte le categorie di lavoratori dal 2018, si passerebbe a 67 anni a partire dal 2019, quindi a 67 anni e 3 mesi dal 2021".

A partire dal 2023, poi, l'istituto italiano di statistica prevede un incremento di due mesi ogni aggiornamento: in questo modo l'età pensionabile salirebbe a 68 anni e 1 mese dal 2031, fino a 69 anni e 9 mesi dal 2051.

Alleva ha poi ricordato che il numero delle pensioni è calato negli ultimi otto anni: "Dal 1975 al 2015 il numero delle pensioni è passato da poco più di 16 milioni a 23,1 milioni. Il trend è stato di crescita pressoché costante fino al 2009, anno dopo il quale il numero delle pensioni ha iniziato a diminuire".

Nel 2015 infatti sono state erogate 741mila pensioni in meno che nel 2009 (-3,1%).

(Redazione Online/F)

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