"Non abbiamo bisogno di chiudere le frontiere. Al contrario, è proprio chiudendo le frontiere che rischiamo di distruggere il nostro sistema di protezione sociale. Siamo consapevoli del fatto che l'integrazione degli immigrati che arrivano da noi è un processo che richiede del tempo e comporta dei costi".

Con queste parole il presidente dell'Inps ha parlato dell'importanza dei migranti per la nostra economia durante la presentazione della relazione annuale dell'istituto pensionistico italiano.

Ha poi aggiunto: "Una classe dirigente all'altezza deve avere il coraggio di dire la verità agli italiani: abbiamo bisogno di un numero crescente di immigrati per tenere in piedi il nostro sistema di protezione sociale".

Secondo Boeri, i contributi pagati dai lavoratori stranieri aiutano a compensare il calo delle nascite, che rappresenta la "minaccia più grave alla sostenibilità del nostro sistema pensionistico".

L'Inps ha infatti calcolato che la chiusura delle nostre frontiere ai cittadini extra-comunitari, da qui al 2040, porterebbe a 73 miliardi di euro in meno di entrate contributive e 35 in meno di prestazioni sociali destinate a immigrati, con un saldo netto negativo di 38 miliardi.

TROPPI ITALIANI CON PENSIONI DA MENO DI MILLE EURO - Secondo il rapporto annuale dell'Inps sono circa 5,8 i milioni di pensionati italiani (il 37,5% del totale, pari a oltre 15 milioni) che nel 2016 hanno percepito una pensione minore di mille euro.

IL LAVORO E LE DONNE - Un altro dato allarmante riguarda le donne, il cui reddito potenziale subisce un calo molto accentuato (-35%) nei primi due anni dopo la nascita del figlio. La diminuzione del reddito riguarda soprattutto fra le donne con un contratto a tempo determinato, perché provoca lunghi periodi di non-occupazione. Non sorprende perciò constatare come la crisi abbia fortemente ridotto il numero delle nascite.

(Redazione Online/F)
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