Quando i primi ricorsi di Ita, la nuova Alitalia, hanno bussato alle porte di viale Trento, nel cuore della Regione autonoma della Sardegna, in pochi hanno capito che il sipario sulla continuità territoriale aerea si stava per alzare. La dichiarazione di guerra era impressa con tanto di data e orario in un marchingegno infernale che cristallizza ogni passaggio di quel ricorso negli uffici regionali. La nuova compagnia di bandiera aveva deciso di impugnare, con tanto di pubblici proclami, l’esclusione dalla gara d’appalto per l’assegnazione delle rotte aeree per il collegamento della Sardegna con il resto del continente. Per la prima volta nella contrastata storia dei collegamenti aerei tra l’Isola dei Nuraghi e la terra del Colosseo, l’erede di Alitalia aveva conosciuto l’affronto di essere tagliata fuori dalla gara con una “sentenza” indelebile: non avete gli aerei, non potete concorrere. Sarà stato l’impatto mediatico di quella esclusione, la presa d’atto di un fallimento dell’operazione ancor prima di essere decollata, fatto sta che il potente management di Ita ha da subito invocato fuoco e fiamme da scatenare nel primo tribunale utile per poter respingere al mittente cotanta infamante accusa.

Salta l’ingranaggio

E’ in quel momento che l’ingranaggio si è inceppato. In quel protocollo digitale del Tar Sardegna in un attimo si è materializzato uno spettro di cui molti parlavano, ma che nessuno era in grado di provare. Da sempre si è parlato della longa manus della compagnia di Stato, di quel filo rosso che gestiva le relazioni di Alitalia nei gangli delle amministrazioni statali e regionali. Se ne parlava, appunto, niente più. Suggestioni, ma le prove erano flebili e smentite con la forza d’urto di una minacciata querela a chiunque osasse adombrare il benché minimo dubbio sulle corrette relazioni della regina statale dei cieli con la Sardegna. In realtà, però, si percepiva un lavorio sotterraneo della grande lobby aerea italiana funzionale a demolire, pezzo dopo pezzo, la continuità territoriale della Sardegna. L’obiettivo era evidente: monopolio, senza vincoli, con biglietti alle stelle.

Oltre il nazional-popolare

Nessuno poteva immaginare, nemmeno i più critici, che nei palazzi del potere regionale potessero liberamente circolare proprio gli uomini tra i più legati ad Alitalia prima e Ita dopo. Non si tratta, ovviamente, di un’affermazione nazional-popolare e campata per aria. A blindarla, infatti, ci sono date, numeri di protocollo, pesantissimi incarichi professionali, pagati profumatamente e soprattutto determinazioni a firma digitale dei responsabili di turno dell’Assessorato regionale dei Trasporti. Atti asserragliati nel bunker digitale dell’amministrazione regionale, carte di difficilissimo accesso.

Il pezzo grosso

Il pezzo grosso di questa vicenda ha un numero di registrazione che non lascia vie di scampo: protocollo n.848 del primo ottobre del 2020, Determinazione n.438 (nella foto a sinistra). L’oggetto dell’incarico, sottoscritto dal “Servizio per il trasporto marittimo e aereo e della continuità territoriale” dell’Assessorato dei Trasporti, è tutto un programma: «Affidamento di un servizio di assistenza giuridica e supporto tecnico per la definizione di un nuovo regime di continuità territoriale aerea, sulle rotte da e per la Sardegna, ricomprendente altresì un supporto di carattere economico necessario nell’ambito della definizione del Regime di Oneri di Servizio Pubblico in conformità alle norme comunitarie di riferimento». Tradotto: scrivete la nuova continuità territoriale sia sul piano giuridico che economico e negoziatela, di fatto, con l’Europa. In pratica si trattava di consegnare ad un soggetto esterno le chiavi di una delle più importanti gare d’appalto per il futuro della Sardegna, quello relativo al trasporto aereo. La procedura individuata per l’affidamento dell’incarico non era quella dell’avvocato cercasi.

Affidamento diretto

E’ la Regione ad individuarlo, così come scrive nella determinazione: «ai fini dell’affidamento del servizio sopracitato si è convenuto di individuare un primario Advisor con significativa esperienza nel settore». Il nome del fortunato prescelto si materializza nel dispositivo seguente: «in data 8 settembre 2020, in seguito a tale individuazione si è proceduto alla richiesta di offerta allo studio legale Chiomenti». La richiesta arriva dritta dritta al numero 43 di via 24 maggio a Roma. Lo studio legale è di quelli che contano, e non lo mandano a dire.

Ingresso di cristallo

L’ingresso di cristallo è attaccato alla Corte Costituzionale e il primo dirimpettaio è nientemeno che il portone principale del Quirinale. Il biglietto da visita è tutto lì, in quel proscenio di potere e giustizia. Negli atti deliberativi non si fa il minimo cenno su come sia nata l’investitura di questo potente studio legale chiamato a tracciare la strada, scrivere la nuova continuità territoriale e, infine, predisporre il bando per selezionare la compagnia aerea per far viaggiare i sardi e non solo. Di certo la risposta è stata rapida e affermativa. Accettiamo, replicano dallo Studio Chiomenti. La determinazione della Regione è esplicita: affidamento diretto per un importo complessivo pari a 145 mila euro. Di fatto, dal 2 ottobre del 2020 al 4 aprile del 2021, lo studio Chiomenti sarà il consulente diretto della Regione per la definizione del servizio aereo di collegamento da e per la Sardegna.

Non uno studio qualsiasi

Dunque, non uno studio legale qualsiasi. Ci limitiamo semplicemente, senza alcuna sottolineatura, a far rilevare che si tratta dello studio legale più vicino alla compagnia di Stato, prima Alitalia e poi Ita. Non è un caso che lo studio Chiomenti ha gestito direttamente le fasi legali più rilevanti del passaggio da Alitalia ad Ita – Italia Trasporto Aereo, dai beni agli asset, sino ai contratti. Attività fondamentali per definire il “perimetro aviation” relativo proprio alle operazioni di volo. Un pacchetto legale che riguarda i contratti di leasing relativi agli aeromobili della flotta, gli slot, i diritti di traffico e i contratti strategici con fornitori terzi. Dal riparto interno dell’assistenza legale alla neonata Ita da parte dello studio Chiomenti, già consulente della Regione Sardegna, emerge un team multidisciplinare guidato dal partner Filippo Modulo, con lui il partner Giulio Napolitano, il counsel Alfredo Vitale e l’associato Luca Masotto per gli aspetti di diritto amministrativo. Ad assistere Ita anche il partner Gian Michele Roberti.

L’effige @legal.chiomenti

Nomi e cognomi incastonati nell’organigramma dello stesso studio legale “scritturato” dalla Regione sarda per scrivere la nuova continuità territoriale. Non nomi a caso. Filippo Modulo, Giulio Napolitano, Alfredo Vitale e Luca Masotto, infatti, sono gli avvocati dello studio Chiomenti che hanno firmato il ricorso di Ita contro la Regione Sardegna (foto documento a destra). Lo hanno fatto con tanto di posta elettronica con l’effige @legal.chiomenti.

Prima & dopo

Come dire, prima lo studio legale ha elaborato la continuità territoriale aerea per conto dell’assessorato dei Trasporti e poi, lo stesso studio, a distanza di pochi mesi, si contrappone alla Regione conoscendo ogni dettaglio e riferimento a quella prestazione per la quale Ita era stata esclusa. Nessuno, in questa fase, può affermare che ci siano rilievi di altra natura oltre quelli dell’opportunità per una scelta, quella della Regione prima e dello studio legale dopo, che lascia quantomeno perplessi. Ultima annotazione: tra i legali di Ita c’è anche Gian Michele Roberti, ora a pieno titolo partner dello studio Chiomenti. Si tratta di una vecchia conoscenza della Regione sarda.

L’avvocato di Alitalia

Nel 2017, era il 15 novembre, l’Assessorato dei Trasporti lo incaricava, sempre con affidamento diretto, per un servizio di consulenza e assistenza legale per la continuità territoriale aerea, mai decollata. Peccato che, anche Roberti, fosse da sempre considerato uno dei principali legali di Alitalia. Porta la sua firma uno dei primi ricorsi della compagnia di bandiera contro il primo bando della continuità territoriale della Sardegna. Anche nel 2017, dunque, l’incarico della Regione finì nelle mani di uno dei legali di Alitalia.

Difendersi dai consulenti

Stamane la Camera di Consiglio del Tar Sardegna prenderà atto delle rinunce di Ita e Volotea alla richiesta di sospensiva sulle loro esclusioni dalla prima gara. Ci saranno tutti, compresi i legali della Regione, quelli veri, Mattia Pani e Alessandra Putzu, chiamati a difendersi dallo stesso studio legale incaricato di scrivere la continuità territoriale. Nei cieli della Sardegna, però, gli intrecci non sono finiti.

(2. continua)

Mauro Pili

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