Sono state 15 le vittime degli incidenti sul lavoro avvenuti in Sardegna nel 2021.

Il dato è riportato dal Centro studi della Confederazione unitaria di base, secondo cui nell’anno appena terminato sono morte 1404 persone per infortuni sul lavoro. Di questi, 695 si sono verificati sui luoghi di lavoro, con un incremento del 18% di questa tipologia rispetto al 2020.

Piero Antonini del Centro studi della Cub ha denunciato come "in questi ultimi dieci anni non ci sia stato nessun miglioramento, nonostante i miliardi spesi per la sicurezza dallo Stato attraverso i suoi istituti".

Ancora oggi ampie fasce di lavoratori non sono assicurate all'Inail o lavorano in nero. I dati resi noti quindi "sono certamente sottostimati in misura notevole".

In particolare, le categorie più a rischio operano nei comparti dell'agricoltura, dell'edilizia, dell'autotrasporto e dell'industria. 

Il settore primario registra il 30,22% di tutti i deceduti sui luoghi di lavoro: di questi ben il 75% è stato schiacciato da un trattore e l'età varia dai 14 agli 88 anni.

Nell'edilizia operava il 15% dei lavoratori morti, con la maggioranza degli incidenti che viene provocata da cadute dall'alto; moltissime vittime lavoravano in nero, in prevalenza nelle regioni del Sud. Nell'autotrasporto i morti sono il 10,75% del totale.

Infine, l'industria rappresenta il 5,89% di tutti quelli che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro: sono quasi tutti dipendenti di piccole e piccolissime aziende in cui non è presente il sindacato né un responsabile della sicurezza.

Maglia nera tra le Regioni per numero di vittime è la Lombardia, che ha pianto 78 lavoratori. 

(Unioneonline/F)

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