L’estate appena trascorsa porterà con sé un brutto record, quello degli incidenti nautici. Basta prendere le cronache giornalistiche per ricostruire gli infortuni che hanno riguardato sia le piccole imbarcazioni da diporto sia i mega yacht.

Sono davvero tante le cause degli imprevisti che possono verificarsi durante la navigazione, da quelli causati da scontri tra le imbarcazioni al capovolgimento dello scafo, dall’impatto con le rocce alla comparsa di una secca. Per questo è decisivo essere consapevoli dei rischi che si corrono e prevenire per quanto possibile gli eventuali incidenti. 

Luigi Alzona, esperto del settore assicurativo yacht, ha spiegato a Daily Nautica che per molti diportisti nel Mar Mediterraneo gli incidenti dell’estate scorsa sono stati causati innanzitutto da temporali repentini e da improvvise trombe d’aria, conseguenze del cambio climatico. Situazioni nelle quali bisogna avere la prontezza di prendere decisioni immediate consultando le immagini del radar in tempo reale; e oggi, a questo proposito -  come ha dimostrato il progetto “Iside” messo a punto dall’Università di Cagliari per il soccorso in mare -  si può utilizzare anche un semplice smartphone.

Ma non tutto è riconducibile all’imponderabile. Per quanto riguarda un’imbarcazione o una nave da diporto un peso importante lo ha acquisito l’elettronica con indubbi vantaggi ma anche con la necessità di interventi tecnici di personale altamente specializzato. La domotica domina anche la nautica, la domanda è aumentata e i cantieri costruttori devono cercare nuove soluzioni per mantenere il giusto equilibrio degli spazi, assicurare il comfort a bordo e la sistemazione dei sistemi tecnologici. “In alcune imbarcazioni”, ha detto Alzona, “la sala macchina è così compatta che a volte si fa quasi fatica a riconoscere i motori principali”. A quel punto la manutenzione e la riparazione diventano interventi complessi.

Tra le altre cause di incidenti ci sono gli incendi che avvengono spesso nel cantiere durante la costruzione delle barche, all’ormeggio o in rada, a causa di un corto circuito ma anche per l’esplosione di batterie di nuova concezione. Che fare? La risposta sta nella scelta dell’assicurazione. Sino a qualche anno fa la maggior parte delle compagnie di assicurazione emetteva polizze Corpo e macchina, includendo incendio, cattivo tempo e fulmini. Oggi non è più così; alcune compagnie, per via delle perdite subìte, hanno chiuso il ramo yacht e gli assicuratori si tutelano applicando franchigie o modificando le clausole.

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