In Sardegna nasce l’osservatorio regionale delle povertà
Lo strumento, rimasto inattuato per 17 anni, “ha una grande importanza strategica”
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Con la designazione dei suoi componenti, nasce in Sardegna l’osservatorio regionale delle povertà che ha il compito – spiega la regione, di “rilevare il fabbisogno del territorio attraverso la raccolta dei dati relativi alle persone in situazioni di difficoltà, di mappare i servizi pubblici e privati presenti nell'Isola e di fornire supporto informativo e linee di orientamento per la Regione e per gli enti locali nella predisposizione di specifiche leggi e piani in un'ottica di programmazione partecipata”.
Ne fanno parte il presidente Giunta regionale, gli assessori dell'Igiene e Sanità e dell'Assistenza Sociale e del Lavoro, i rappresentanti della Caritas, dell'Anci, delle associazioni di volontariato e di quelle di promozione sociale, i rappresentanti delle due Università di Cagliari e Sassari e delle organizzazioni sindacali.
"Non possiamo restare insensibili difronte alle richieste d'aiuto che arrivano dal nostro territorio e che sono espressione di un disagio sociale che va combattuto con ogni mezzo – ha detto il governatore Christian Solinas - Quello del contrasto alla povertà è un tema che ci vede impegnati a tutto campo nell'ambito delle politiche sociali e del lavoro attraverso l'impiego di risorse e misure che vanno dal sostegno economico alle famiglie, alle politiche attive per l'occupazione. Con la costituzione dell'Osservatorio abbiamo dato gambe a uno strumento rimasto inattuato per ben diciassette anni, ma di grande importanza strategica per la programmazione e il raccordo fra le Istituzioni, i tecnici e il mondo del volontariato in prima linea sul fronte delle povertà".
"L'Osservatorio – aggiunge Mario Nieddu, assessore regionale alla Sanità - è uno strumento necessario oggi più che mai, in considerazione del fatto che il problema del disagio sociale e della povertà sta assumendo dimensioni sempre più importanti aggravate dall'emergenza Covid-19 e dalla conseguente crisi economica. Diventa pertanto fondamentale razionalizzare gli interventi e un miglior raccordo sia tra le associazioni che operano nel settore, sia tra gli enti istituzionali, nell'ottica di un'azione di sistema condivisa e partecipata".
(Unioneonline/s.s.)