Ogni anno centinaia di studenti sardi scelgono di fare le valigie e partire per frequentare l'Università lontano da Cagliari o Sassari.

Sono tantissimi, circa il 30%, e il fenomeno è in continua crescita: dal 2007 al 2017 il numero dei giovani emigrati per gli studi è cresciuto da circa 8000 a circa 9000 unità.

Sono i dati emersi in un seminario organizzato da Crei Acli (Comitato Regionale Emigrazione Immigrazione) assieme alle Acli provinciali di Cagliari e all'associazione InVento, raccolti in un dossier. A illustrare lo studio è stato Francesco Pitirra già consigliere d'amministrazione dell'Ersu di Cagliari e consigliere nazionale degli Studenti Universitari al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

"Le motivazioni - ha detto - riguardano innanzitutto l'offerta formativa: molti studenti vanno via perché scelgono corsi di laurea che in Sardegna non ci sono. Un altro fattore è quello relativo all'ingresso nel mondo del lavoro. C'è la percezione negli studenti sardi che studiare in un altro territorio porti più celermente a trovare occupazione".

"Un vero e proprio esodo - spiega il presidente del Crei Mauro Carta - che pesa considerevolmente sulle finanze delle famiglie sarde e che, spesso, non rappresenta neppure un investimento per la nostra terra, dal momento che sempre più ragazzi decidono di non tornare in Sardegna e proseguire la loro vita lontano dalla nostra terra. Riteniamo sia necessario comprendere i motivi di questo fenomeno per invertire la tendenza e consentire alle nostre migliori menti di rimanere per contribuire allo sviluppo della nostra Regione".

(Unioneonline/D)
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