Gli 80 anni di Coldiretti, Mattarella: «Non bisogna aver paura del nuovo»
Il presidente della Repubblica davanti agli agricoltori: «Saremmo danneggiati da regole di chiusura dei mercati quasi di sapore autarchico»«Non bisogna avere paura del nuovo. Ribaltando l'immagine, non serve vino vecchio né in otri né in tempi nuovi. Vale per il cambiamento climatico. Occorrono ricette, soluzioni aggiornate, con la stessa lungimiranza che permise di affrontare, con i mezzi di allora, la rinascita del Paese».
Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, agli 80 anni di Coldiretti, celebrati a Roma al Teatro Eliseo: «Se avessero avuto lo sguardo rivolto all'indietro i Padri della Repubblica, i Padri della Coldiretti, dove ci avrebbero portato? Dove saremmo oggi? Siamo loro debitori e dalla loro esperienza sollecitati alla medesima lungimiranza», ha aggiunto Mattarella nel discorso pronunciato dinanzi agli agricoltori di Coldiretti.
«La Repubblica sa di identificarsi in ampia misura nell'agricoltura – ha sottolineato – È valso al tempo della pandemia e agli agricoltori va il ringraziamento della Repubblica, gli agricoltori hanno assicurato nutrimento in quei tempi difficili». Così come per le alluvioni che colpiscono l'Italia «e che vedono prove di autentica responsabilità e di grande solidarietà del mondo agricolo».
L'agricoltura, l'alimentazione, ha spiegato il Capo dello Stato, «connotano una civiltà, quella italiana»: «La valorizzazione delle produzioni italiane ci vede oggi al primo posto nell'Unione Europea per prodotti a cui viene riconosciuta la denominazione di origine protetta, l'indicazione geografica protetta, di specialità tradizionali garantite». Obiettivo «è quello di avere successo sui mercati internazionali grazie all'alta qualità dei nostri prodotti. Su questo piano - ha proseguito il Capo dello Stato - non abbiamo nulla da temere. Al contrario, siamo al vertice». E ha aggiunto: «Saremmo danneggiati da una competizione tra i vari Paesi, tramite regole di chiusura dei mercati, tentazione che ogni tanto affiora in Europa qua e là, quasi di sapore autarchico: si chiuderebbero spazi al prevalere della buona qualità. Quella che noi, in ogni campo, assicuriamo».
«Rivolgere lo sguardo a questi ottanta anni che ci separano dal 1944 - ha poi detto Mattarella - significa leggere la storia di un Paese che ha saputo modernizzarsi, crescere, consolidare la libertà dei propri cittadini, vivere in pace, realizzare importanti obiettivi che la Costituzione della Repubblica ci ha affidato». Coldiretti, ha concluso, «decise di partecipare alla vita politica nazionale nell'ambito dell'esperienza del movimento di ispirazione cristiana guidato da Alcide De Gasperi». Il fondatore, Paolo Bonomi («Da giovane ho avuto l'opportunità di conoscerlo») è stato prima membro della Consulta nazionale, poi della Costituente, infine della Camera dei Deputati, sino al 1983. E, ha ricordato Mattarella, Bonomi, per la sua attività a favore della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, è stato insignito, nel 1946, della Medaglia di bronzo al Valor militare.
(Unioneonline)