Arrivano già lunedì per circa 211mila attività costrette a chiudere i bonifici dell'Agenzia delle Entrate definiti con il decreto Ristori 1, per un totale di oltre 964 milioni di euro.

E il governo cerca di chiudere il decreto Ristori Bis: oltre alle partite Iva ci saranno anche aiuti per le famiglie che avranno i figli a casa già alle medie, con la possibilità di prendere il congedo al 50% o di utilizzare altri mille euro di bonus babysitter.

Dopo i 5 miliardi e mezzo del primo decreto, ora sul tavolo ci sarebbero circa 2 miliardi da destinare da un lato alle nuove attività che si dovranno fermare a livello nazionale (come i musei o i negozi dei centri commerciali nel weekend) e dall'altro a chi si ritroverà in zone ad alto o a massimo rischio, in un nuovo lockdown "soft".

Inoltre la lista dei codici Ateco dovrebbe quasi raddoppiare: ai primi 53 si dovrebbe affiancare una quarantina di nuove categorie, dagli estetisti ai negozi che chiuderanno al minimo per due settimane nelle zone rosse, e che dovrebbero ricevere, stando alle prime bozze del provvedimento, un contributo a fondo perduto raddoppiato, al 200%, rispetto a quanto già ricevuto in estate con il ristoro del decreto Rilancio. Anche i bar nelle zone rosse, al momento al 150%, dovrebbero ottenere ristori del 200%, mentre chi già riceve un ristoro doppio rimarrà in quella percentuale.

Il premier Giuseppe Conte ha ricordato che a tutte le nuove categorie saranno estesi anche la sospensione del versamento dei contributi per i dipendenti, il credito d'imposta al 60% per gli affitti per tre mesi (ottobre-dicembre) e la cancellazione della seconda rata dell'Imu di dicembre. In più arriverà "il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa".

Gli acconti di novembre per le attività soggette agli indici di affidabilità fiscale e le partite Iva in regime forfettario sono già stati rinviati (per circa 2 miliardi) ad aprile con il decreto agosto: la misura però agevolava solo chi avesse registrato perdite di almeno il 33%. Ora per le attività delle zone rosse che saranno incluse nei nuovi elenchi degli Ateco si elimina il riferimento alle perdite.

(Unioneonline/D)
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