Raggiunto l’accordo sul clima al G20 di Napoli, ma saltano due punti chiave: il contenimento dell’aumento di temperatura entro 1,5 gradi e l’eliminazione del carbone dalla produzione energetica entro il 2025.

Questo il risultato di ore di trattative che si sono consumate nella seconda giornata dal summit.

Nella mattinata l’inviato statunitense sul clima John Kerry e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani hanno lavorato insieme alla bozza del negoziato sul clima, cercando di mediare fra i vari ministri presenti al vertice.

Al termine della giornata, Cingolani si è detto soddisfatto del risultato della concertazione: “È stata una negoziazione particolarmente complessa, durata due notti e due giorni, con i team che lavorano sulle linee guida. Questa notte non c’era molto ottimismo poi invece siamo riusciti a trovare un accordo sul comunicato: proposto 60 articoli, ne sono stati condivisi 58”.

All’interno del G20 si era infatti creata una frattura fra i Paesi più sensibili alle proprie politiche climatiche e quelli che sembravano voler evitare impegni.

La principale opposizione era arrivata dall’India, insieme alla Cina il Paese più ostile ai target di contrasto al cambiamento climatico auspicati dalla presidenza italiana.

Solo alla fine Pechino ha ceduto e dato l’ok allo punto che aveva bloccato le trattative, l’inserimento di un riferimento alla neutralità carbonica. 

(Unioneonline/F)

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