"La posta in gioco è alta perché la salute dell'economia globale dipende da flussi commerciali sani. Il rimbalzo del commercio ha recentemente contribuito a rafforzare la crescita economica globale. Eppure, l'aumento del protezionismo potrebbe fermare questo slancio positivo".

A parlare è il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, tenendo a Portland, a '"WorldOregon" negli Stati Uniti, un discorso sul commercio internazionale.

"Noi del Fondo - ha proseguito Lagarde - siamo profondamente consapevoli di cosa potrebbe accadere quando il commercio si interrompe, quando i ponti economici vengono danneggiati. Più di 70 anni fa il Fmi è stato istituito proprio per aiutare a prevenire un ritorno alle politiche autolesioniste della Grande Depressione, incluso il protezionismo".

"Le attuali tensioni commerciali - ha aggiunto con un evidente riferimento al braccio di ferro Usa-Cina - sono, di fatto, un sintomo delle sfide sottostanti" poste da una commercio che "non ha funzionato per tutti", ma "affrontare questi problemi è una delle sfide chiave del nostro tempo".

"Stiamo entrando in una nuova era del commercio, in un mondo in cui i flussi di dati stanno diventando più importanti del commercio fisico. Sotto molti aspetti, il futuro del commercio è il futuro dei dati. Questa è un'enorme opportunità per i politici per costruire nuovi ponti economici, per creare un migliore sistema commerciale globale".

"Riducendo gli ostacoli alla globalizzazione - ha concluso - i servizi potrebbero diventare il principale motore del commercio globale".

(Unioneonline/D)

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