"Una catastrofe". Non usano mezzi termini i presidenti delle commissioni regionali Autonomia e Bilancio, che hanno presentato una proiezione nell'Isola della flat tax così come disegnata nel contratto di governo.

La riforma fiscale proposta da Matteo Salvini e approvata da M5S nel contratto di governo giallo-verde prevede per le persone fisiche due aliquote, una al 15% l'altra al 20%; per le imprese aliquota fissa al 15%.

"Per la Sardegna non rimarrebbe altro da fare che presentare i libri in tribunale e dichiarare bancarotta", afferma il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus (SeL).

"Meno tasse per i sardi più ricchi, i poveri continuerebbero a pagare più o meno lo stesso", gli fa eco il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Ma il vero punto è un altro: il risparmio per i contribuenti - stimato in 600 milioni di solo Irpef - sarebbe insostenibile per la finanza locale.

Sabatini parla in totale di 700-800 milioni di trasferimenti in meno, "il che significa che la regione Sardegna dovrà tagliare per forza di cose i trasferimenti agli enti locali, ai servizi sociali, gli interventi sulle scuole, le infrastrutture e l'occupazione".

I due consiglieri indicano anche due strade alla Regione. Chiedere, ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto, che il presidente della Regione partecipi al consiglio dei ministri ogni volta che all'ordine del giorno c'è il tema della riforma fiscale; e aprire un nuovo confronto con lo Stato per chiedere il taglio degli accantonamenti.

(Unioneonline/L)

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