La "mazzata" è arrivata a inizio anno a cavallo delle feste.

La richiesta è arrivata attraverso una lettera firmata del Consorzio di tutela del formaggio Fiore sardo Dop. Per i produttori non iscritti all’ente ci sono 3mila euro da pagare per due anni di diritti di utilizzo del marchio.

"Eticamente è quanto di più sbagliato ci possa essere", ha dichiarato Simone Cualbu di Coldiretti Nuoro-Ogliastra.

Per alcuni produttori si tratta di un pizzo, una sorta di ricatto.

Il presidente del Consorzio Antonio Maria Sedda ha spiegato le sue ragioni: "Non si tratta di un ricatto. È il corrispettivo per l’utilizzo del marchio".

Il servizio del tg di Videolina.
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