Federalberghi Italia in Costa Smeralda per parlare del futuro del turismo
La 68esima assemblea nazionale di Federalberghi ha aperto questa mattina a Porto Cervo con il convegno "Il turismo che fa bene al futuro".
Le tendenze del comparto sono positive. L'Italia è tornata ad essere molto attrattiva ma, secondo Federalberghi, a livello nazionale non sono state fatte scelte strategiche per mettere il turismo in cima all'agenda delle priorità.
"Per parlare di futuro del turismo, bisogna fare un passo indietro e guardare ai modelli di sviluppo lungimiranti, come quello che ha portato negli anni 60 alla nascita della Costa Smeralda, dove ci troviamo oggi" dichiara in apertura il sindaco del Comune di Arzachena, Roberto Ragnedda. Ma se Pasqua ha dato prova dell'incremento dei dati sui movimenti turistici verso l'Italia e la Sardegna, il lavoro da fare per competere a livello internazionale è ancora lungo.
"Oggi abbiamo l'occasione per fare con voi il punto su dove sta andando la Regione Sardegna in tema di turismo e governo del territorio, argomenti che vanno di pari passo - dice l'assessore regionale, Barbara Argiolas -. Gli albergatori sono stati per anni i driver dello sviluppo economico legato al settore turistico e di questo li ringrazio. La Sardegna ha bisogno di nuovi alberghi sul mare? La mia risposta è no. Non bisogna puntare ai numeri e al sovraffollamento, ma alla qualità".
"Questo è un posto fantastico. La Sardegna ha 1800 chilometri di costa - aggiunge il presidente di Federalberghi Italia, Bernabò Bocca -. In questa terra votata al turismo però è difficile arrivare, come ha confermato ieri la ricerca Eurispes. La 'raggiungibilità' è ciò che guida lo sviluppo di ogni Paese che punta a un futuro legato al turismo. Le infrastrutture e i trasporti sono il problema da affrontare oggi, senza rimandare".
Bocca affronta il tema delle seconde case, del mercato nero, del numero chiuso nelle località di pregio, del turismo slow.
LA RICERCA EURISPES: