"Erosione delle coste sarde, è emergenza", l'allarme di Confcommercio
Il fenomeno, legato al cambiamento climatico, avrà conseguenze negative sul business degli stabilimenti balneariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
''L'apporto e la dispersione della sabbia del Poetto sono stati in passato la maggior causa di erosione; oggi bisogna far fronte a quella che è la conseguenza del cambiamento climatico in atto''.
Lo ha affermato Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sardegna a proposito dell'erosione delle coste e delle conseguenze sulle attività commerciali nelle spiagge.
''Il fenomeno erosivo è dovuto intanto al fatto che abbiamo imbrigliato tutti i fiumi e non c'è più apporto naturale insieme all'erosione delle rocce causata dal tempo, ma a parte questo aspetto - ha spiegato Bertolotti -, c'è il fatto che i livelli del mare si stanno innalzando ed Enea ha previsto che da qui al 2100 potrebbe verificarsi un innalzamento del livello del bacino del Mediterraneo fino ad un metro e 40. Pertanto da ora dobbiamo predisporre piani, progettazioni e risorse ingenti per far fronte a questo fenomeno erosivo''.
''La Sardegna - ha continuato il presidente dell'associazione di categoria - sviluppa un quarto delle coste italiane e quindi questo dà la misura di quanto il fenomeno erosivo può essere considerato un'emergenza della nostra regione. Non c'è più quindi un problema di semplice ripascimento ma anche e soprattutto protezione dei litorali dove maggiormente viene esercitata l'attività economica degli stabilimenti balneari ma anche diversi esercizi commerciali che insistono sulla fascia dell'arenile".
"Inoltre dal punto di vista burocratico - ha concluso Bertolotti - "laddove vi sia la necessità di procedere a opere di protezione costiera e riprofilatura degli arenili e litorali, gli enti pubblici devono far fronte a una procedura burocratica che dura due anni, quindi è necessario rafforzare gli uffici preposti e snellire le procedure''.
(Unioneonline/F)