Eni e Snam hanno annunciato una nuova partnership: hanno siglato un accordo con cui il gruppo del “cane a sei zampe” si impegna a cedere all’azienda specializzata nelle infrastrutture per il trasporto del gas naturale il 49,9% delle partecipazioni nelle società che gestiscono i due gasdotti internazionali che collegano l'Algeria all'Italia.

Il prezzo stabilito per la transazione è di 385 milioni di euro. Le partecipazioni confluiranno in una Newco italiana, di cui Eni continuerà a detenere il 50,1%.

Il contratto riguarda nel dettaglio i gasdotti onshore (ovvero sulla terraferma) situati tra Algeria e Tunisia (detti Ttpc) e dei gasdotti offshore (in mare) che collegano Tunisi all'Italia (Tmpc).

La partnership "consente di valorizzare in maniera sinergica le rispettive competenze su una rotta strategica per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale in Italia, favorendo potenziali iniziative di sviluppo nella catena del valore dell'idrogeno dal Nord Africa", si legge nel comunicato dei due gruppi.

In particolare, "l'operazione ci consente di liberare nuove risorse da impiegare nel nostro percorso di transizione energetica, mantenendo nel contempo con Snam la gestione di un'infrastruttura strategica per la sicurezza delle forniture al Paese", ha spiegato l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

Per Marco Alverà, ad di Snam, "il Nord Africa rappresenta un'area chiave per le forniture di gas all'Italia e in prospettiva per lo sviluppo dell'idrogeno. In futuro, infatti, il Nord Africa potrà diventare anche un hub per la produzione di energia solare e idrogeno verde".

Il buon esito dell’accordo è subordinato al via libera dell’Antitrust e alla normativa relativa al Golden power (i poteri speciali dello Stato su acquisizioni e cessioni per società dei settori della difesa, della sicurezza nazionale, dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni), oltre che all’ok delle autorità tunisine. 

(Unioneonline/F)

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