La sfida è adesso. L’Europa sta assemblando (non senza resistenze) l’Unione dell’energia, si lavora per costruire un hub del gas e il corridoio sud, una rotta energetica dal Mar Caspio al Vecchio Continente, attraverso il Mediterraneo, cuore dei traffici internazionali del prossimo futuro.

In tutto questo, la Sardegna può giocare un ruolo importante. «L’Europa può ricominciare dalle sue radici, per riunire gli europei si partì con l’energia, il carbone, l’acciaio, il nucleare, e oggi l’energia può essere la chiave giusta per recuperare quello slancio perduto, per risolvere la grave crisi in cui versa l’Europa».

Francesco Rutelli, attualmente co-presidente del Partito democratico europeo, con il suo Centro per un futuro sostenibile (nato nel 1989 per promuovere iniziative sulle grandi questioni dell’ambiente globale), in collaborazione con Ied (Institute of European Democrats) e la società Energetic Source, ha organizzato ieri a Cagliari - alla Fondazione di Sardegna - un convegno per discutere di integrazione energetica, opportunità per il Paese e contributo delle Regioni.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha illustrato il Piano energetico dell’Isola.

Tra i relatori, Carlo Bagnasco di Energetic Source, Alessandro Lanza di Enea, Luigi Michi di Terna, Eloy Alvarez Pelegry (Università di Deusto, Paesi Baschi), Yann Wehrling (consigliere comunale di Parigi dei Verdi).
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