Il caso "Dieselgate" coinvolge anche Fiat Chrysler.

L'Agenzia statunitense per la protezione ambientale (Epa) accusa infatti Fca di aver usato un software per truccare i dati sulle emissioni inquinanti delle proprie vetture.

In questo modo, secondo l'Autorità, il gruppo guidato da Sergio Marchionne avrebbe superato i limiti consentiti dalla legge.

L'Epa ha quindi notificato a Fca la violazione del Clear Air Act su 104mila veicoli pesanti venduti negli Stati Uniti: i Jeep Grand Cherokee e i Dodge Ram 1500 con motori diesel 3.0, degli anni 2014, 2015 e 2016.

Secondo indiscrezioni, l'azienda rischierebbe sanzioni fino a 4,6 miliardi di dollari.

TONFO IN BORSA - La notizia ha trascinato giù i titoli Fca a Wall Street e a Piazza Affari (dove si è registrato un calo del 16,14%).

"Il software non dichiarato evidenziava livelli di emissioni di ossidi di azoto (Nox) inferiori a quelli reali", si legge nella nota di accusa.

Non comunicare l'esistenza di un software che modifica le emissioni di un'auto "è una grave violazione della legge", ha dichiarato la funzionaria dell'Epa, Cynthia Giles. "Continuiamo a indagare sulla natura e sull'impatto di questi dispositivi. Tutte le case automobilistiche devono giocare secondo le stesse regole, e noi continueremo a considerare responsabili le aziende che vogliono avere un vantaggio competitivo comportandosi in modo scorretto e illegale".

FCA: "PRONTI A COLLABORARE" - La casa automobilistica ha fatto sapere che intende contestare le accuse e collaborare con le autorità e l'amministrazione Trump.

La stessa Fiat Chrysler in un comunicato si dice anche "contrariata dal fatto che l'Epa abbia scelto di emettere una notice of violation" e ribadisce l'intenzione di collaborare con l'amministrazione con le autorità e la nuova amministrazione Trump.

La società ricorda poi che ''ha trascorso mesi a fornire una mole di informazioni all'Epa e ad altre

autorità governative e in diverse occasioni ha cercato di spiegare le proprie tecnologie di controllo delle emissioni ai rappresentanti dell'Epa'', proponendo diverse iniziative per risolvere le precooupazioni ndell?Autorità.

Fca Usa auspica quindi di poter avere quanto prima la possibilità di incontrare l'enforcement division dell'Epa e i rappresentanti della nuova amministrazione, per dimostrare che le strategie di controllo non costituiscono "defeat devices" in base alla normativa applicabile.

MARCHIONNE: "SCIOCCHEZZE" - Non si è fatto attendere anche il commento dell'amministratore delegato Sergio Marchionne: "Non abbiamo fatto nulla che sia illegale", ha detto. Aggiungendo: "Non c'è mai stato alcun tentativo di creare condizioni per ostacolare il processo di test. Questa è una sciocchezza assoluta".
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