Visita di Elsa Fornero a Sassari per la prima volta in un contesto universitario.

L’ex ministro del Lavoro durante il governo Monti, tra il 2011 e il 2013, ha presentato, nel Dipartimento di Scienze Economiche, in un incontro promosso da Disea ed Edufin, il suo libro, scritto con Anna Lo Prete, “Conoscere l’economia per scegliere meglio”, edizioni Il Mulino.

Un testo che spiega nozioni fondamentali che coinvolgono, ogni giorno, la vita dei cittadini, dall’inflazione al tasso di interesse. Ma il tema su cui si è soffermata maggiormente è quello delle pensioni, ambito su cui aveva proposto una legge di riforma, 14 anni fa, causa di molte critiche, come l’innalzamento dell’età pensionabile, ma che in tutto questo tempo non è mai stata modificata.

«La riforma - ha spiegato Fornero – va collocata in un contesto storico di crisi finanziaria che, nel nostro paese, avrebbe avuto un impatto devastante, e non sulle banche, come qualcuno ha detto, ma sui cittadini».

Al tempo infatti si era in piena fase di recessione, arrivata dagli Stati Uniti con la crisi dei mutui subprime, con lo spread alle stelle e il pericolo per lo Stato di non poter pagare gli stipendi. Il periodo buio passò ma da allora la professoressa piemontese, docente universitaria di Economia, è stata nell’occhio del ciclone, attaccata talvolta in modo violento. Eppure le “Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici”, come vennero allora chiamate, sono tuttora in vigore.

«Adesso disfarle, come qualcuno suggerisce, comporta tante risorse finanziarie. Siamo in grado di farlo? No». E aggiunge: «Le pensioni devono essere determinate dall’andamento dell’economia, data da occupazione e redditi. Se la prima manca e i secondi sono bassi nessuna formula inventata dai politici è in grado di garantire la pensione a nessuno».

Da anni si vuole intervenire sulla sua riforma. «Abbiamo avuto politici che hanno promesso di cancellare non solo la riforma ma anche la Fornero, e non ce l’hanno fatta. Non perché io sia brava ma perché il Paese andrebbe a catafascio il giorno dopo se la cancellassero».

Il problema della quiescenza interessa pure la Sardegna. «Le vostre pensioni - afferma - se dovessimo pensare all’Isola in sé, sono effettivamente a rischio. Siete una delle regioni più longeve ma se non avete giovani che lavorano e pagano i contributi, quanto potrà andare avanti così? Per adesso ci pensa lo Stato con il suo “sistema previdenziale unico, e che deve rimanere tale».

Gli stessi concetti sono stati espressi in settimana anche a Pattada in un confronto, durato oltre due ore e mezza, promosso dall’associazione Rinascere. «Una riunione che si è svolta in maniera civile», riferisce uno dei promotori, Giovanni Antonio Deiana. E non sempre le parole della ex ministro vengono accolte in questo modo tanto da aver bisogno da tempo della scorta. Non rinnega però la riforma. «È stato difficile fare il ministro - conclude Fornero - ma io ho sempre lavorato per lo Stato, e sa cosa ti insegna lo Stato? L’indipendenza di giudizio».

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