Disoccupati sardi né giovani né adulti"Fantasmi" della società dai 25 ai 34 anni
Trova lavoro solo la metà dei sardi nella fascia compresa tra i 25 e i 34 anni. Ecco la situazione.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In Sardegna solo la metà di loro riesce a farsi strada nel mercato del lavoro. Ed è questo il primo aspetto che si riflette sulla voglia di diventare genitori, perché per mettere al mondo un figlio servono i soldi per mantenerlo e per guadagnarli serve un lavoro. Aiutano poco le politiche sociali per le giovani donne, spesso costrette a scegliere tra la maternità e il lavoro. Sposarsi o fare figli è considerato un azzardo. Non è infatti un caso se nell'Isola l’età media per diventare genitori continua a crescere (nel 2012 si attestava a 32 anni per le donne e a 36 per gli uomini): prima dei 35 anni si hanno meno certezze occupazionali e la possibilità di mettere su una famiglia diminuisce. A un contratto è anche legata la possibilità di ottenere un mutuo per l'acquisto di una casa. In tempi di ristrettezze creditizie da parte delle banche, il semplice gesto di bussare alle porte di un Istituto di credito diventa complicato. Ma la casa è fondamentale per costruire una famiglia.
I problemi della fascia d'età che va dai 25 ai 34 anni sono quindi tanti. In termini occupazionali, per loro, va molto male in Ogliastra, soffre anche Cagliari (penultima) mentre a Olbia-Tempio il turismo offre maggiori opportunità ai "fantasmi" della società sarda. Seguono la prima in classifica Nuoro e Carbonia-Iglesia. A metà del guado Sassari e Oristano. Indirizzato verso la fine classifica il Medio-Campidano (terzultimo).
LO SCENARIO - Non più giovani ma non ancora adulti, dimenticati dalle statistiche ma con uguali difficoltà a trovare lavoro, tuona il Centro Studi L'Unione Sarda, che mette in luce un altro pesante macigno: la maggior parte delle politiche per il lavoro li esclude dagli incentivi. Di certo non sono considerati più giovani perché la definizione di “giovane” per le statistiche ufficiali, riguarda solo coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni.
COSI' IN SARDEGNA - Il Centro Studi fotografa una situazione nella quale solo la metà dei “non più giovani” ha un’occupazione (esattamente il 54,6%). Una percentuale abbastanza distante dalla media nazionale: 63,8%. Mentre il tasso di disoccupazione di questa classe d’età si attesta al 23%, quasi 10 punti percentuali in più rispetto all’Italia (14,9%).
Il tasso di occupazione, continua il Centro Studi, è peggiorato negli anni della crisi sia nell’Isola (era al 64%), che nel resto d’Italia, esattamente come accaduto per i più giovani (classe 15-24 anni). Nel 2008 avevano infatti un lavoro 20 giovani ogni 100, adesso solo 16. I dati nazionali contavano invece 24 occupati nel 2008, sono diventati 19 nel 2012 (i dati dell’Istat considerano tra gli occupati anche le persone in cassa integrazione).
Le cose migliorano per gli adulti di età compresa tra i 35 e i 44 anni (hanno un lavoro 67 persone su 100), con il tasso di disoccupazione scende al 12,5%, ma rimane distante dalla media italiana: 8,6%.
DONNE E UOMINI NEL TESSUTO ISOLANO - Il tasso di occupazione è più elevato per gli uomini (60,9%) che per le donne (48%). Sono 12 punti percentuali di scarto. Va detto però che nel 2008 la distanza era superiore (17 punti e i tassi erano entrambi più elevati). Stando quindi ai dati, spiega sempre il Centro Studi, le donne hanno risentito meno del periodo di crisi. Anche qui, traducendo i numeri, c'è una spiegazione logica: a tenere sono stati più che altro i servizi e in particolare i servizi alla persona in cui sono più richieste le donne (si pensi, giusto per fare un esempio, alla cura degli anziani).
I DATI PROVINCIALI - Uno sguardo alla situazione delle 8 province sarde mostra le differenze territoriali. A Olbia-Tempio ci sono più occasioni di lavoro - il turismo offre diverse opportunità - e hanno un lavoro 64 “quasi adulti” su 100. A Nuoro sono 58, a Sassari 56 e a seguire le altre province. Ultima l’Ogliastra in cui lavora la metà dei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Cagliari precede l’ultima di qualche punto decimale (50,2%) ma a contare le persone la situazione è identica all’Ogliastra.
Emanuela Zoncu (e.zoncu@unionesarda.it)