La Sardegna va controcorrente rispetto al segno meno dei dati nazionali sul precariato.

Lo riporta l'ultimo dossier dell'Istituto nazionale della previdenza sociale.

Se guardiamo all'Italia, infatti, nel periodo preso in considerazione (i primi tre mesi del 2017 rispetto allo stesso lasso temporale nel 2016) sono crollate le assunzioni a tempo indeterminato.

La percentuale è in ribasso del 7,6% anche se in generale i contratti sono aumentati del 9,6%: ma il maggior contributo a questo numero è dovuto solo agli apprendistati (+29,5%).

Anche le stabilizzazioni sono nettamente in diminuzione rispetto allo scorso anno (da gennaio a marzo 2017 sono state 89mila, -6,8%).

Infine i licenziamenti, in leggero aumento (+2,9%).

SEGNO PIÙ IN SARDEGNA - Rispetto ai numeri nazionali, la Sardegna viaggia sul segno più.

Sull'Isola negli ultimi mesi sono in aumento tutti i tipi di contratti presi in considerazione.

Dalle assunzioni a tempo indeterminato (da 6.040 a 6.307, +4,4%), a quelle a termine (da 15.000 a 18.813), agli apprendistati (da 281 a 502) ai lavori stagionali (da 1.696 a 1.717).

Anche le stabilizzazioni dei contratti sono in aumento, in totale del 16,2%.

Buone notizie anche per quanto riguarda i licenziamenti, in lieve diminuzione rispetto al 2016 (-1,9%).

C'è un'unica nota stonata in questi dati complessivamente positivi per la regione.

Sono tutti migliori rispetto al 2016, ma decisamente peggiori rispetto al 2015, quando - per dirne uno - le assunzioni a tempo indeterminato erano state in tre mesi 9.349.

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