Covid-19, l’impatto maggiore sulle grandi imprese: fatturati in calo dell’11%
Un'azienda su tre ha chiuso con il bilancio in rosso. Più contenuta la perdita al Sud (-7%)
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Sono le grandi imprese quelle che hanno subito l’impatto maggiore della pandemia da Covid-19.
Lo rivela uno studio dell'Osservatorio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che ha eseguito un’analisi su quanto l'emergenza sanitaria abbia influito su oltre 600mila bilanci delle società di capitali nel 2020.
Nell’anno passato le aziende con oltre 250 dipendenti hanno visto calare il fatturato dell'11,2% a fronte delle medie (che hanno tra i 50 e i 249 dipendenti), che si sono rivelate più solide, contenendo la flessione (-7,6%).
Il volume complessivo dei ricavi è sceso del 9,9% con una maggiore sofferenza per le società per azioni, che hanno avuto una contrazione del -11,2%, rispetto alle società a responsabilità limitata, in diminuzione del -8,5%.
Sul piano territoriale, la perdita di fatturato è risultata minore al Sud (-7%) rispetto al Nord (Nordest -8,1% e Nordovest -9,5%), mentre è il Centro l'area con il passivo più alto (-14,5%). Le imprese di maggiori dimensioni più colpite dalla crisi hanno infatti la loro sede legale nel Lazio.
Per quanto riguarda i settori produttivi, a eccezione del comparto dei servizi alla persona e dell'information technology, che hanno avuto risultati positivi (rispettivamente +39,8% e +5,7%), la pandemia si è abbattuta duramente su arte e cultura (-55,8%), ristoranti e alberghi (-44,3%), attività sportive (-39,1%), lotterie e giochi (-26,1%), mentre le costruzioni hanno registrato una flessione più contenuta (-5,4%).
Complessivamente è aumentata di 6,6 punti percentuali la quota di società che hanno dovuto registrare una perdita nel bilancio 2020: dal 26,4% del 2019 al 33% del 2020. Nonostante ciò, il grado di patrimonializzazione delle società di capitali analizzate, misurato dal rapporto tra il patrimonio netto e il totale attivo di bilancio, è passato dal 40 al 41,7%.
(Unioneonline/F)