Copagri non ci sta e chiede spiegazioni alla Regione sarda in merito al ritardo nell’erogazione dei contributi a sostegno del settore agricolo per i danni causati dal Covid e dal conflitto tra Russia e Ucraina. “Mentre i produttori agricoli affrontano le conseguenze negative della pandemia e quelle della guerra tra Russia e Ucraina, che ha determinato insopportabili aumenti dei costi di produzione, la Regione – afferma Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri -, che pure è intervenuta a sostegno di diversi comparti produttivi, esprime una lentezza insopportabile nell’erogazione dei benefici stabiliti. Molte aziende rischiano ormai il fallimento con ricavi che non compensano i costi di produzione.”

“Per contrastare la china delle imprese agricole, la legge regionale n. 22 del 2020 – afferma il direttore Pietro Tandeddu – ha stabilito di concedere sovvenzioni dirette ad alcuni comparti, come quello florovivaistico, carciofo, cantine, allevamento suinicolo, escludendone inspiegabilmente altri. Successivamente, con legge di stabilità 2022, il Consiglio regionale è intervenuto a favore dei comparti bovino da latte, da carne, ovicaprino. Laore, che ha assunto da poco le competenze in materia, ha lavorato all’istruttoria di alcune pratiche del comparto suinicolo (11 contro 823 domande pervenute) e del comparto bovino da latte. Per il resto i procedimenti sono bloccati”.

Laore aveva precisato che “sarebbe stato impossibile chiudere tutte le istruttorie e procedere alle erogazioni entro il 30 giugno”, data di scadenza della deroga comunitaria sulla normativa in materia di aiuti di stato riferita ai danni indiretti da Covid. La legge regionale che dispone gli aiuti impone che gli stessi siano erogati nel rispetto di questa disposizione. Copagri chiede quindi “una modifica legislativa riferita ai danni derivanti dalla guerra in Ucraina.

“Chiediamo che la Commissione Attività Produttive del Consiglio regionale – conclude Cirronis –, che ha in carico il provvedimento, approvi celermente il testo da portare in Aula con le procedure di urgenza previste dal regolamento consiliare”.

(Unioneonline/EC)

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