"Su mia richiesta la Giunta oggi ha impugnato la Finanziaria dello Stato rispetto agli accantonamenti, un contributo straordinario all'equilibrio della finanza pubblica statale che si è trasformato in un prelievo costante ai danni della Sardegna che consideriamo ingiusto. È una decisione che ha come obiettivo quello di difendere i nostri diritti, che devono essere pari a quelli degli altri cittadini italiani".

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ufficializza così la decisione dell'Esecutivo di ricorrere dinanzi alla Corte Costituzionale per contestare la Legge di stabilità nazionale: vengono impugnati il comma 528 che prevede la proroga degli accantonamenti imposti lo scorso anno (e già impugnati) fino al 2020 e i commi 392 e 394 che fissano i nuovi contributi, sempre in termini di accantonamenti, che lo Stato chiede alle Regioni a Statuto speciale per implementare il fondo sanitario nazionale dal quale però le Regioni a Statuto speciale sono escluse.

Per quanto invece riguarda il cosiddetto Fondo Province e Città Metropolitane (il 438) e il Fondo Regioni (il 433) la Legge di Stabilità non esclude le Regioni a Statuto speciale, che potrebbero però essere tagliate fuori da un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri attualmente in fase di discussione in Conferenza Unificata.

Se dunque il Governo procederà in questa direzione, la Giunta impugnerà l'atto amministrativo.

A gennaio scorso la Finanziaria regionale è stata bocciata dalla Corte costituzionale, mentre all’inizio di febbraio il Consiglio dei ministri ha impugnato la variazione di bilancio della Regione.
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