L’epidemia da coronavirus ha rappresentato un vero e proprio "tsunami" per i consumi e, nonostante la ripresa che si registra negli ultimi mesi, dall’inizio dell’emergenza la crisi economica ha cancellato in media in Sardegna 5.300 euro di spese per ciascun nucleo familiare.

La stima arriva da Confesercenti, che ha calcolato di quanto sono stati ridotti i consumi rispetto ai livelli pre-Covid nel 2020 e nel 2021.

La cifra relativa alle famiglie dell’Isola è di molto superiore alla media nazionale, che è pari a 4mila euro, ed è tra le più alte registrate nelle Regioni italiane, dopo quella di Toscana (9.119 euro), Piemonte (-5.724 euro) e la Basilicata (-5.491 euro). 

Le Regioni in cui, invece, è stata contenuta maggiormente la contrazione dei consumi sono la Sicilia (-1.025 euro), l’Abruzzo (-1.402 euro) e il Lazio (-1.568 euro a famiglia).

A contribuire al taglio delle spese sono state non solo le misure restrittive decise dal governo –  i lockdown e le restrizioni tra il 2020 e i primi sei mesi di quest’anno – ma anche "la riduzione dei redditi da lavoro, l'inflazione e l'incertezza", che hanno portato a risparmiare più del solito, ha spiegato l’associazione di categoria.

"La pandemia ha avuto un impatto devastante sui consumi delle famiglie", ha commentato Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti, "sommando i consumi persi nel 2020 e nel 2021, è come se le famiglie avessero perso due-tre mesi di entrate. Bisogna intervenire per accelerare il recupero, perché dai consumi interni dipende circa il 60% del nostro Prodotto interno lordo. La via maestra è quella fiscale: la riforma del fisco, che inizierà proprio con la manovra di quest'anno, deve liberare il più possibile le risorse delle famiglie".

(Unioneonline/F)

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