Nel 2021 le vendite al dettaglio crescono del 7,9% rispetto all’anno precedente, in cui si sono registrate numerose chiusure di pubblici eserciti a causa della pandemia di Covid-19.

L'Istat certifica il rimbalzo dopo un anno che aveva visto un calo delle vendite del 5,4% sul 2019 e mostra i diversi andamenti per le varie tipologie di prodotto e le modalità di vendita, ma anche il peso dell'inflazione.

A dicembre le vendite al dettaglio sono aumentate in valore dello 0,9% su novembre e del 9,4% su dicembre 2020 ma se si guarda alle vendite in volume la crescita si limita allo 0,6% congiunturale e al 7,7% tendenziale.

L'incremento annuo delle vendite è del 7,9% in valore e del 7,2% in volume. Il commercio elettronico cresce più velocemente della media (+13,3% rispetto al +7,9% complessivo delle vendite) ma rallenta rispetto al boom registrato nel 2020 (+34,6%), quando il ricorso all'online è stato spesso trainato dalla mancanza di alternative.

Dall'altro lato a dicembre riprendono quota le vendite delle imprese operanti su piccole superfici (+14,8% tendenziale) anche grazie alla voglia delle persone di rianimare le città anche facendo shopping (il non alimentare ha segnato un +18,2% tendenziale a fronte del +3,8% del settore alimentare).

Se si guarda all'intero anno i piccoli negozi segnano un +9,7% dopo aver perso il 10,1% nel 2020. Il +13,6% delle vendite annuali dei piccoli esercizi non alimentari non basta a compensare quanto perso nel 2020.

La grande distribuzione nel 2021 ha segnato un avanzamento del 5,5% (con i discount alimentari a +6,2%) recuperando ampiamente quanto perso nel 2020.

Su base tendenziale a dicembre sono cresciute soprattutto le vendite dei mobili, articoli tessili e arredamento (+26,1% su dicembre 2020), abbigliamento e pellicceria (24,7%) e prodotti farmaceutici (+22%), mentre le calzature sono cresciute del 19,3% ma il confronto è su un mese nel quale ci sono stati diversi giorni di zona rossa con la chiusura di molte attività. Sono diminuite le vendite degli elettrodomestici (-0,1%), mentre hanno avuto un lieve incremento su base tendenziale le dotazioni per l'informatica (+0,6%). 

(Unioneonline/F)

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