Cagliari, in 30 anni “persi” migliaia di giovani: oggi sono solo il 19%
Crolla la presenza di residenti nella fascia 0-24 anni: rispetto al 1993 -45% nella città metropolitana e -56% nel capoluogoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In 30 anni la Città metropolitana di Cagliari ha perso migliaia di giovani a causa del calo di natalità, del calo di fecondità e dello spopolamento, con dati di “fragilità demografica” tra i peggiori d’Italia.
Lo sottolinea l’ultimo report dell’Istat su “I giovani nelle città metropolitane: la fragilità dei percorsi educativi nei contesti urbani”. I numeri del dossier rilevano come negli ultimi 30 anni le città metropolitane italiane hanno perso complessivamente un milione e mezzo di giovani, precisamente il 24,5% in meno rispetto al 1993.
Al 1° gennaio del 2024 nelle 14 città metropolitane ne risiedono 4,8 milioni nella fascia 0-24 anni, oltre un terzo del totale nazionale, che è di 13,6 milioni, e rappresentano il 22,6% della popolazione totale ma anche in questo caso con una significativa perdita rispetto al 1993 (-10%) quando c'era un giovane ogni 3 persone.
Nelle città metropolitane del Sud e delle Isole – scrive l’Istat – si evidenzia una forte riduzione della componente giovanile oltre la media nazionale (-23,9%) che scende fino a -45,3% nella città metropolitana di Cagliari.
Ancora: «La contrazione della popolazione 0-24 anni, nell'arco di un trentennio, interessa in maggior misura i comuni capoluogo (-27,7%) che arrivano a perdere ancora più giovani nella classe di età 15-24 anni (-39%)», con il Comune di Cagliari che «si distanzia significativamente» facendo registrare addirittura -56,2%.
Risultato: oggi i residenti di età tra 0 e 24 anni nella Città metropolitana di Cagliari sono “solo” il 18,9%, dunque circa 80mila su oltre 420mila abitanti.
«Il calo del numero dei giovani residenti con età fino a 24 anni nell'ultimo trentennio è frutto di una dinamica naturale negativa della popolazione autoctona compensata parzialmente dai flussi migratori dall'estero che hanno contribuito a rendere più giovane la struttura della popolazione, ma nell'ultimo decennio l'apporto delle migrazioni non è sufficiente ad attenuare in maniera consistente il calo della natalità», sottolinea l’Istat.
Anche i numeri su scuola e istruzione sono eloquenti: il Comune di Cagliari ha la quota più bassa di iscritti (9% nell’infanzia, 20,9% nelle primarie e 14,7% nelle secondarie di primo grado), pur distinguendosi per i servizi educativi con il 26,5% di bambini presi in carico.
Sempre per quanto riguarda l’istruzione, Cagliari ha anche il primato negativo italiano per allievi ripetenti nella scuola secondaria di secondo grado: l’11,5% quasi il doppio della media nazionale (6,6%).