Ormai una famiglia sarda ogni sette è nella fascia “povertà energetica”. La Cgia di Mestre, che pochi giorni fa ha lanciato l’allarme, spiega: «Tra 102mila e 174mila nuclei familiari dell’Isola sono costretti a scegliere: o si mette assieme il pranzo con la cena o si pagano le bollette». Che continuano a diventare sempre più pesanti, malgrado il Bonus energia “allargato” deciso poche settimane fa dal Governo Draghi.

Il caso limite, che però tanto limite non è, vede un’anziana con pensione minima, quindi 516 euro, pagare una bolletta da 800. O le famiglie che prima pagavano 300 che ora ne sborsano 600. Esempi che arrivano direttamente dalle associazioni di consumatori sardi dove le file di chi chiede aiuto diventano sempre più grosse.

Conteggi nel mirino

«Da noi le segnalazioni sono in costante aumento - spiega Marco Mameli, presidente dell’Associazioni consumatori Sardegna – E oltre agli aumenti spropositati delle tariffe in molti protestano anche per i conteggi che vengono effettuati. In tante bollette infatti si chiede il pagamento di kilowatt non consumati, che non risultano nel contatore di casa ma che magari vengono invece conteggiati in quello centrale».

«Infinità di segnalazioni»

Il numero uno di Federconsumatori invece parla «di infinità di segnalazioni. Addirittura anziani che devono pagare una bolletta più alta della loro pensione». Un dramma, Andrea Pusceddu però sottolinea anche la grave «scarsa conoscenza del Bonus energia che consente a chi ha un Isee che non supera i 12mila euro di accedere ad un aiuto che per quanto possa essere minimo comunque allevia. Purtroppo questo strumento è sottoutilizzato e invece basterebbe rivolgersi a un’associazione di consumatori o a un patronato per usufruirne».

«Misure insufficienti»

«Le segnalazioni che riceviamo sono il doppio rispetto a quelle durante la pandemia». Monica Satolli, responsabile regionale di Unione nazionale consumatori non ha dubbi: «Le ultime misure adottate dal Governo non sono sufficienti. Non basta aiutare le famiglie con Isee massimo di 12mila euro. C’è la necessità di abbracciare più nuclei visto che ormai sono sempre più numerosi quelli che stanno sopravvivendo».

(Unioneonline)

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