Senza gli oneri straordinari una tantum per 31 milioni e mezzo di euro, l'utile lordo del Banco di Sardegna nel primo trimestre di quest'anno avrebbe raggiunto la ragguardevole cifra di 34 milioni e 900mila euro, ben superiore agli obiettivi di budget, ma in realtà si chiude 3 milioni e 400mila euro.

Nonostante un tax rate dell'80%, connesso al cambiamento del metodo di valutazione degli immobili di proprietà, l'utile netto è di 700mila euro e gli indicatori di solidità patrimoniale si confermano tra i migliori del sistema.

È quanto emerge dalla relazione contabile trimestrale del Banco di Sardegna, approvata oggi dal consiglio di amministrazione presieduto da Antonello Arru.

Dalla relazione si evince che la raccolta complessiva da clientela ordinaria arriva a 16 miliardi e mezzo, con un incremento dello 0,8% rispetto al precedente trimestre.

Tengono i finanziamenti netti a clientela, che perdono lo 0,1% e si attestano a 6miliardi e 800 milioni. Migliora la qualità del credito, con una riduzione dal 9,81% al 9,57% dell'incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei finanziamenti.

I costi di gestione calano dell'8% e arrivano a 59 milioni e 700mila euro, con le spese di personale in calo di 4 milioni per via della manovra esodi del piano industriale.

"È una trimestrale nel segno della continuità positiva del 2020 ed evidenzia grande resilienza e sostenibilità sul fronte dei ricavi ordinari", afferma il direttore generale Giuseppe Cuccurese.

"Grazie a una finestra favorevole, è stato anche possibile realizzare plusvalenza dalla vendita di titoli di Stato italiani nel portafoglio di proprietà - riferisce - che ha attestato la redditività operativa a oltre 107milioni, in linea con il marzo 2020 e ben oltre gli obiettivi di budget".

Per il direttore generale "l'andamento trimestrale più che buono ha permesso di assorbire l'impatto dei 31 milioni e mezzo di oneri straordinari una tantum, che hanno inciso sul risultato economico del periodo".

Per contro, tuttavia, "i maggiori accantonamenti hanno consentito di elevare di due punti percentuali il tasso di copertura dei crediti deteriorati, salito al 51,86%, e dei crediti in bonis, salito dallo 0,35% allo 0,61%. Quanto alla raccolta complessiva da clientela - conclude Cuccurese - siamo molto soddisfatti della fiducia che continuano a riservarci i nostri clienti, con una raccolta diretta che supera i 10 miliardi e 800mila euro e quella indiretta a 5 miliardi e 800mila euro". (Unioneonline/F)

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