L'8 febbraio a Modena sarà presentato il nuovo piano industriale e il pacchetto azionario del Banco di Sardegna - il 49% -, che ora è in mano alla Fondazione, verrà acquisito da Bper.

Inoltre la Fondazione di Sardegna, guidata da Antonello Cabras, avrà più potere nel gruppo emiliano di cui oggi detiene circa il 3%.

Ma le possibili conseguenze suscitano preoccupazione nel segretario della First Cisl, Tonino Usai: "La politica dovrebbe in qualche modo intervenire - dice -, ma non è accaduto neppure nel 2001, nel momento in cui la maggioranza del Banco, il 51%, andò alla Popolare Emilia Romagna".

Nei mesi scorsi Alessandro Vandelli, ad del gruppo Bper, aveva anticipato il progetto spiegando che la situazione era però ancora da analizzare. Ma secondo i rumors la definizione sarebbe già stata fatta: il 49% delle azioni che detiene la Fondazione verrebbe pagato in parte con azioni Bper, in parte con l'emissione di un prestito subordinato, sottoscritto dalla stessa Fondazione.

Il pacchetto intero è iscritto in bilancio per 352 milioni di euro, ma si valuta la cifra finale per la chiusura.

"Non ci hanno presentato ancora niente - aggiunge Usai -, ma è abbastanza normale dato che si tratta di informazioni sensibili. Certo è, comunque, che da un lato la Fondazione deve 'vendere', dall'altro tutto il sistema bancario sta andando verso una semplificazione e un cambiamento. Dunque, ci aspettiamo che questa operazione venga formalizzata nel prossimo cda. Il piano industriale è già scaduto da tempo, l'8 febbraio attendiamo il nuovo".
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