La Regione Sardegna mette al sicuro i titolari delle concessioni balneari.

Oltre infatti a confermare l'estensione fino al 2033, con una delibera di Giunta che recepisce quanto previsto nel decreto Rilancio Italia, vieta ai Comuni di trasferire ad altri la titolarità di stabilimenti e chioschi.

"La misura - spiega l'assessore degli Enti locali Quirico Sanna - è finalizzata al rilancio del settore turistico e a contenere i danni diretti e indiretti derivanti dall'emergenza Covid-19 a carico dei concessionari che intendano proseguire la loro attività".

Altra novità: l'estensione fino al 2033 si applica anche alle concessioni presenti nelle rive di laghi o fiumi, comprese quelle gestite dalle società sportive iscritte al registro Coni, nonché alle concessioni per la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, compresi i punti d'ormeggio. Qualora le amministrazioni comunali non dovessero provvedere all'estensione, non solo saranno denunciate per omissione in atti d'ufficio, ma potrebbero subire il ritiro delle deleghe sul demanio da parte della Regione.

Secondo Federbalneari Sardegna, "con questa delibera la Regione si assume in toto la responsabilità di rilasciare le estensioni al 2033 e impedisce qualunque intento da parte dei Comuni costieri sardi di mandare ad evidenza pubblica con bando di gara le concessioni in scadenza". Per il presidente Mario Isoni si tratta della vittoria di una battaglia epocale: "Salve più di 1000 famiglie in Sardegna e nel contempo garantita la sicurezza agli operatori turistici di una delle isole più belle al mondo. D'altronde non avremmo potuto permettere, come auspicato da alcuni amministratori, di far entrare multinazionali estere a depredare la nostra isola".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata