Aziende sarde ostaggio del Tirreno: «Costi di trasporto insostenibili»
Un salasso andata e ritorno, l’invio di container via mare può incidere anche il 35% in piùFasi di sbarco di autotreni nell'Isola (g.u.)
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Doppio salasso, andata e ritorno. Per le imprese dell'Isola che si affacciano oltre Tirreno sopravvivere è un'avventura quotidiana piena di ostacoli e difficoltà.
Acquistare merci dal resto del mondo o esportarle verso altri mercati è infatti una sfida che costa caro. Carissimo. Un esborso che pesa prima di tutto sui bilanci di impresa, limitando profitti e potenzialità di sviluppo. Ma che ricade spesso e inevitabilmente sulle tasche dei sardi.
«I costi per portare le merci in Sardegna sono all'incirca superiori del 35% rispetto a quelli ordinari», conferma Alessandro Mancini, responsabile dell'omonima cantina che per imbottigliare migliaia di ettolitri di vino ha bisogno di altrettante bottiglie di vetro, da ordinare nello Stivale e portare via traghetto in Gallura.
«Una stangata sia all'andata che al ritorno, quando dobbiamo vendere il nostro vino già confezionato», dice l'imprenditore. «È facilmente intuibile quanto ciò possa limitare la nostra competitività».
Un container imbarcato su un traghetto costa così tanto che le aziende made in Sardinia devono fare i salti mortali per far quadrare i conti.
L’articolo completo di Luca Mascia su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale