La Sardegna e le sue eccellenze accolgono i visitatori della 26esima edizione di “Artigiano in Fiera”, la kermesse che – dal 3 all’11 dicembre – anima gli spazi di Rho Fiera Milano. 

Per l’occasione, le imprese isolane dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare – giunte nel capoluogo lombardo nell’ambito delle attività istituzionali di promozione e valorizzazione organizzate dalla Regione – si sono riunite nei circa 2mila metri quadri del Padiglione 2.

Gli inconfondibili profumi e i colori dell’Isola sono il biglietto da visita con il quale la Regione si presenta ai semplici curiosi e ai tanti sardi, emigrati e non, desiderosi di scoprire e ri-scoprire l’Isola, stand dopo stand, come in un percorso a tappe tra i vari paesi.

L’offerta delle micro e piccole aziende in questa edizione 2022 è ricca. Si parte dai prodotti tipici del territorio – sempre più conosciuti e richiesti nel resto d’Italia e all’estero – per arrivare ai manufatti degli artigiani isolani, vere e proprie opere d’arte: gioielli realizzati in corallo e filigrana, coltelli, tessuti, ceramiche. E ancora: capi d’abbigliamento e complementi d’arredo, prodotti della lavorazione del cuoio, pietra, legno e sughero.

IL MAESTRO DEL FERRO – «Credo che l’Artigiano in Fiera sia un’ottima occasione per raccontare cosa è la Sardegna oggi», commenta il maestro del ferro Roberto Ziranu. L’artigiano di Orani, che ha portato a Milano le sue famose vele, i corsetti, i piatti e le sue farfalle, conferma che «c’è molta curiosità e molta attenzione per i miei lavori, soprattutto da parte dei sardi in Lombardia che mi cercano e dei milanesi che rimangono affascinati da questi colori. La fiera è un modo nuovo per raccontarci. Stiamo uscendo da due anni di difficoltà, la pandemia ci ha tolto qualcosa ma dobbiamo essere forti. Credo che questa sia una delle occasioni migliori per poterci mettere in vetrina e poter ripartire».

IL CERAMISTA – Tra gli stand, anche quello del carboniense Massimo Boi, che espone le sue ceramiche «realizzate con la tecnica “raku”, una lavorazione molto particolare. Abbiamo innovato la produzione, veniamo qui da tanti anni – racconta il ceramista – e siamo sempre stati apprezzati. La nostra Regione è quella che porta più artigianato e chi viene a trovarci conosce la Sardegna e le nostre produzioni». 

LE TINTURE – «Riproponiamo in chiave moderna l’arte tintoria sui nostri tessuti di lana – spiega Maurizio Savoldo, artigiano e titolare de “La Robbia” di Atzara – con accessori di abbigliamento e arredamento. Le persone rimangono colpite dalle cromie che i colori naturali sono in grado di dare. Sono colori vivi, vibratili, che trasmettono emozioni. Nel tempo ci siamo creati la nostra clientela qui a Milano tanto che nel periodo del Covid abbiamo spedito i prodotti alla nostra clientela lombarda. È stata una bella conferma».

I COLTELLI – Conquistano la scena anche i coltelli di Efisio Spiga che prendono vita nel sui laboratorio di Pirri. «Qui siamo conosciuti – racconta – e il nostro prodotto è garantito e ricercato. Con l’aumento delle bollette e dei costi dell’energia questo è un momento difficile però siamo positivi e lavoriamo per mantenere la qualità dei nostri prodotti». 

I CORALLI – «Dobbiamo ringraziare la Regione – sottolinea infine Giovanni Castaldo dell’oristanese Sanna Gioielli – che ci ha dato fiducia e ci ha permesso, in un periodo difficile, di venire qui dove ci sono maggiori occasioni per avere visibilità. Il nostro core business sono la filigrana e la lavorazione del corallo. Siamo una piccola realtà artigiana che, grazie a questo aiuto – è riuscita a vendere all’estero arrivando anche in Cina e Giappone».

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