È scontro tra la delegazione Cgil, Cisl e Uil e l’assessora al Lavoro Desirè Manca. I confederali, raccontano, si sono presentati oggi nella sala riunioni dell'assessorato per l’incontro concordato sulle aree di crisi non complessa «in continuità con un confronto che si era aperto nelle scorse settimane con l'assessora Desirè Manca, che però è stato allargato alla partecipazione di altre sigle». E quindi, denunciano Cgil, Cisl e Uil, «quello già programmato con i confederali non ha avuto luogo».

«Al loro posto – denunciano - l’assessora Manca ha incontrato Ugl, Confsal e Fismic».

A nulla, dicono, «è valsa la disponibilità di Cgil, Cisl e Uil ad aspettare che si svolgesse la riunione con le altre sigle per poi proseguire, appunto, nel confronto con l’assessora». «Dall’altra parte - spiegano i segretari regionali Nicola Cabras (Cgil), Federica Tilocca (Cisl), Federico Matta (Uil) - non c’è stata alcuna disponibilità, anzi, un atteggiamento di chiusura fino al punto di negare la possibilità di svolgere un confronto successivo adducendo ragioni legate all’indisponibilità di tempo: “Ho solo mezz’ora”, ha detto testualmente l’assessora prima di chiudersi la porta alla spalle della sala riunioni lasciando fuori Cgil, Cisl e Uil».

«Mezz’ora quindi - osservano i segretari - è il tempo che l’assessora regionale del Lavoro pensa di poter dedicare a temi così complicati che riguardano le vite di lavoratori e lavoratrici». «Quel che è accaduto dopo – la conclusione – ha confermato una totale indisponibilità al confronto perché, uscita dalla sala, l’assessora si è rivolta a Cgil, Cisl e Uil che attendevano fuori e ha interrotto ogni possibilità di dialogo dicendo “ci vediamo a settembre”, e poi se ne è andata».

«Da quando mi sono insediata – replica l’assessora Manca – ho dato massima priorità ai lavoratori e alla sofferenza di chi all’improvviso si trova senza un’occupazione. Nel mio assessorato non c’è spazio per i conflitti tra sigle sindacali. Le mie porte sono sempre aperte ai lavoratori e a tutti i sindacati, senza alcuna distinzione tra sigle sindacali di serie A e di serie B. Non discriminiamo alcuna sigla sindacale sulla base del numero di tessere vantato. Ciò che ci sta a cuore è la tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. In qualità di assessora del Lavoro rappresento tutti i lavoratori sardi e qualora qualcuno sentisse l’esigenza di parlare con me troverà sempre la mia disponibilità indipendentemente dall’iscrizione a un sindacato. Ciò che invece non tollero è l’arroganza, e le prese di posizione che nulla hanno a che vedere con i temi oggetto dei tavoli di confronto».
Secondo Manca le sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, «dopo essersi presentate in assessorato all’orario concordato, hanno volontariamente deciso di non entrare in sala riunioni e di non sedersi al tavolo, al quale sono stati invitati più volte, data la presenza dei rappresentanti di altre sigle sindacali. Decisione presa nonostante Cgil, Cisl e Uil avessero ricevuto, con largo anticipo, una comunicazione in cui venivano esposte le motivazioni della necessità di una riunione congiunta».

«Spiace constatare – è la pronta risposta dei sindacati – che dopo anni di presenza nelle istituzioni l’assessora del Lavoro non abbia recepito le più ovvie regole del confronto democratico con le parti sociali. La priorità dei sindacati confederali è esattamente quella di migliorare le condizioni di vita e le prospettive dei lavoratori e delle lavoratrici ed è per questa ragione che consideriamo decisamente preoccupante circoscrivere i termini di un confronto importante come quello sulle aree di crisi a una mezz’ora ritagliata nella sua agenda. Per la stessa ragione è decisamente fuorviante derubricare quanto accaduto a un conflitto sindacale inventato ad arte per spostare l’attenzione dal nodo centrale che resta l’indisponibilità a proseguire in un percorso già avviato con Cgil, Cisl e Uil su questioni sollevate dagli stessi confederali».

(Unioneonline/D)

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