Alitalia, il Governo: "Chiederemo all'Ue un prestito-ponte di 6 mesi"
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Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, preso atto "con rammarico della decisione dei propri dipendenti di non approvare il verbale di confronto firmato il 14 aprile tra l'azienda e le rappresentanze sindacali", ha avviato le procedure per il commissariamento. A comunicarlo è l'azienda al termine del cda che si è tenuto nella tarda mattinata di oggi.
ASSEMBLEA DEI SOCI - "Data l'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione si è deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un'assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse", si legge ancora nella nota.
L'approvazione del verbale avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della compagnia.
I VOLI - Il programma e l'operatività di Alitalia "non subiranno al momento modifiche", ha precisato la compagnia.
I SINDACATI - "Bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l'ingresso di Cassa depositi e prestiti" è invece il commento della segreteria della Cgil, Susanna Camusso.
"Bisogna inoltre chiedere che si riapra la discussione sul piano industriale, che è stato segnato dalla sfiducia dei lavoratori e da un gruppo che ha seguito tre ristrutturazioni successive, tutte con esiti fallimentari", ha aggiunto la leader sindacale a margine delle manifestazioni del 25 Aprile.
CALENDA - Degli scenari ha parlato anche il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. "L'Unione europea - ha detto - può dare per un periodo di tempo limitato il via libera a un aiuto pubblico per un orizzonte di 6 mesi, a condizioni molto precise che negozieremo sotto forma di prestito".
"Non si tratterà - ha aggiunto - di una nazionalizzazione né di cinque anni di amministrazione straordinaria o di miliardi di euro di perdite, ma di un ponte transitorio finanziario".