Nell’ambito delle iniziative per la sicurezza sul lavoro, che Cgil e Uil hanno promosso a livello nazionale, in concomitanza con lo sciopero di 4 ore proclamato per l’intero settore privato le organizzazioni delle stesse sigle sindacali di Sassari e della Gallura hanno organizzato una manifestazione sit-in in piazza dedicata ai Caduti del Lavoro a Sassari.

Qui domani, giovedì 11 aprile a partire dalle 9, lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, per chiedere che il lavoro sia messo al centro del complesso delle politiche nazionali e regionali. «Mettere il lavoro al centro significa dare dignità a lavoratrici e lavoratori, producendo politiche e azioni che permettano a tutti di rientrare a casa dopo il proprio turno di lavoro, di rientrarci sani e interi», sottolineano le segreterie territoriali Cgil e Uil.

Nel corso della manifestazione, ai piedi del monumento, Cgil e Uil di Sassari e Gallura deporranno un omaggio floreale in memoria dei Caduti sul Lavoro. Un omaggio con contenuti non solo simbolici, un modo per ricordare e riflettere. All’iniziativa di commemorazione sono stati invitati la prefetta di Sassari, Grazia Lo Fauci e il sindaco di Sassari, Nanni Campus. Il primo passo da fare sarebbe quello di cancellare le leggi che hanno reso il lavoro sempre più precario. Per i sindacati eliminare le norme del codice degli appalti che permettono subappalti a cascata, investire sulla formazione, vera, continua, specifica, sono alcuni degli elementi indispensabile per superare le stragi che giornalmente si ripetono nei luoghi di Lavoro.

«Mettere il lavoro al centro significa anche ridurre la tassazione che grava sul lavoro nel suo complesso», sostengono. «Sulle stesse lavoratrici e lavoratori di oggi e sulle persone impiegate ieri, sui quali gravano i problemi connessi alla salute e sicurezza, grava anche il 90% del gettito Irpef». Al Governo nazionale si chiede di cambiare le regole attuali, di recuperare risorse dagli extra-profitti, dalle rendite finanziarie, da quelle immobiliari e dalle grandi ricchezze, per investire sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla sanità, sull’istruzione e sui diritti sociali. 

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