Copagri del Nord Sardegna, nei giorni scorsi, ha analizzato la situazione che si è verificata a livello nazionale sull'organismo di controllo IFCQ Certificazioni, che esegue i controlli per le certificazioni dell'agnello sardo Igp, che ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali un decreto di "semi-commissariamento" a partire dal 1 maggio per sei mesi.

L'organismo che in Sardegna esegue i controlli e le certificazioni anche per la Dop Pecorino Romano, Dop Fiore Sardo e Dop Pecorino Sardo, infatti, dovrà essere verificata e certificate di volta in volta dall'Ufficio centrale Ministeriale del controllo Repressioni e Frodi Alimentari.

Una "situazione preoccupante" - secondo Paolo Ninniri e Tore Piana, presidente e vicepresidente dell'associazione - dopo il ritrovamento di capi provenienti dalla Romania e macellati in Sardegna marchiati con simbolo dell'Igp.

Copagri Nord Sardegna sottolinea che sulla vicenda è calato il silenzio e che a ancora oggi "i produttori e i consumatori dovrebbero conoscere la reale situazione e come sia potuto avvenire una situazione di cosi grave portata".

L'associazione di categoria fa dunque appello al Consorzio di Tutela dell'Agnello Sardo CONTAS, alla Regione Sardegna e a tutti gli organismi interessati di fare assoluta chiarezza su quanto sta avvenendo.

(Unioneonline/F)

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