Sempre insieme, fianco a fianco nei momenti più felici della loro vita, come quando nel 1991, ancora ragazzi, consegnarono alla Sampdoria lo storico scudetto. E come quando, trent’anni dopo, a Wembley, uno da Ct della Nazionale, l’altro da membro del suo staff, regalarono all’Italia quell’Europeo che mancava da mezzo secolo. Ma Roberto Mancini è rimasto vicino al suo “gemello del gol” Gianluca Vialli anche nei momenti più complicati, quelli della malattia che lentamente lo ha portato via, sino alla morte dello scorso 6 gennaio.

E anche ieri, nel corso del Festival della Marina di Villasimius, il “Mancio” ha ricordato il suo amico: lo ha fatto con un collegamento a distanza, in occasione della proiezione de “La bella stagione” il docufilm sulla “Sampdoro” diretto da Marco Ponti, ospite del Festival.

«Fisicamente non è più con noi», ha detto Mancini, «ma resterà sempre nei nostri cuori. È stato uno dei migliori attaccanti che abbia mai visto, e una persona speciale». L’allenatore azzurro ha poi speso due parole anche per il compleanno di Vialli, che avrebbe festeggiato la settimana scorsa: «59 anni, amico mio. Il tempo passa, tanti auguri ovunque tu sia». 

(Unioneonline/L.Ne.)

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