A Seulo, domani e domenica è tutto pronto per "S'Orrosa 'e padenti".
L'incantevole rosa selvatica che, da aprile, sboccia sulle montagne di Seulo e della sua Barbagia. Un segnaposto e una bussola di petali sgargianti, indica il risveglio della stagione primaverile.

La montagna torna a vibrare di vita, colori, profumi.

La manifestazione organizzata dall'Ecomuseo dell'alto Flumendosa, dall'associazione culturale "Su scusorgiu", della Pro loco e del Comune di Seulo,  alla sua quindicesima edizione, negli anni continua a confermare il successo, registrando puntualmente il tutto esaurito delle strutture ricettive come l'agriturismo Ticci di Manuela Ghiani: «Per i pernottamenti di sabato abbiamo il tutto esaurito già da qualche mese, è un appuntamento atteso che di fatto insieme alle festività pasquali inaugura la stagione, abbiamo ancora posto per il pranzo di domenica».

Giovanni Ghiani, coordinatore dell'Ecomuseo: «Domani dalle 16.30 partiremo con le rievocazioni della lisciva-il bucato con un potente igienizzante e sbiancante, il detersivo, 100 per cento biodegradabile delle nostre antenate: la cenere. Avremo poi il confezionamento del prosciutto, nell'azienda Su mannali. Sabato assisteremo alle esibizioni dei Tenores di Neoneli, di Orlando Mascia, Eliseo Mascia, Mattia Muscas, del nostro coro Perdedu, dalle 21 il gruppo Festajolos e dalla mezzanotte sarà la volta dj Valentino Poddie. Domenica al via i laboratori dedicati al baco da seta, la rievocazione "de sa coia antiga"; la vestizione del costume orgolese. Immancabili i prodotti tipici della gastronomia seulese, la musica del nostro Maestro Vito Marci e l'organetto del piccolo Stefano Pitzalis. S'Orrosa 'e padenti per noi, oltre ad essere un'occasione di festa e convivialità, è un laboratorio per incoraggiare e misurare le potenzialità della microeconomia della montagna, con la finalità di sostenere e incoraggiare nuove aziende dell'enogastronomia e del settore ricettivo».

Tra i giovani seulesi, imprenditori "figli" anche di questa manifestazione, Eleonora Ghiani, 26enne eppure una veterana de S'Orrosa e padenti: «Partecipo a questa manifestazione da quando avevo sette anni, aiutavo la mamma e mia nonna che mi insegnavano a fare sa fregula e gli altri formati della nostra pasta, anche se la specialità che non può assolutamente mancare sono i nostri culurgiones. Negli anni ho visto crescere la manifestazione  senza però mai perdere la sua autentica dimensione di convivialità, festa e accoglienza».

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