Mario Sulis, medico cagliaritano di 52 anni, con residenza a Quartu. Medico ma anche artista capace di dare forma  ai rifiuti che lui stesso raccoglie. Si affaccia all’arte contemporanea del riciclo negli anni ‘80, con scarti di marmeria, vetri, plastiche e ferri, piatti da cucina, provenienti da rifiuti urbani e industriali nonché ambientali che culminano poi in improbabili assemblaggi. Il suo atelier si trova all’interno del Parco di Molentargius.
«Quando vedo un oggetto abbandonato - racconta  - mi faccio subito suo paladino e come un Don Chisciotte cerco una sorta di dignità artistica per tale oggetto, e per tutto ciò che la società attuale con i suoi innumerevoli “packaging” riempie strade e campi. Il mio motto è “Non cosa ma come”».
Così Mario Sulis si ripropone in un’altra mostra d’arte contemporanea sempre in tema di “Upcycling” con 24 opere all’Hotel Palazzo Doglio di Cagliari, dove plastica, piattelli del “tiro a volo”, vecchi CD e DVD, assumono dignità artistica, e non ultimo con “Donne in fuga” dove la cenere della combustione e del tempo andato impongono da una parte significati austeri e dall’altra una riflessione profonda sulla attuale società. L'appuntamento è da 3 maggio al 30 giugno prossimo.

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