Limonov al Salone di Torino: "Putin, 'zar solitario'? Non conoscete la Russia"
"Teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna".
Così Emmanuel Carrère descriveva Eduard Veniaminovich Savenko, detto Limonov, nel best seller che ha fatto conoscere a tutto il mondo la figura straordinaria di questo intellettuale dissidente russo.
Settantacinque anni, nato in Russia, a Dzerinsk, per alcuni è poeta, scrittore e leader politico, per altri ammiratore di Stalin e Bakunin e combattente in Bosnia dalla parte dei serbi, per altri ancora è il fondatore del partito Nazional-Boscevico di ispirazione nazi-comunista, dichiarato fuorilegge nel 2007. In realtà, incredibile a credersi, ma nella sua vita è stato tutto questo.
Anche Limonov è tra gli illustri ospiti del Salone del Libro di Torino, per presentare la sua autobiografia, "Zona industriale", pubblicata da Sandro Teti, l'editore che per primo lo ha riportato in Occidente dopo 23 anni.
"Sono un Russian man - ha detto in un'intervista -. Lo sono perché ho passato quattro anni in carcere, chi non conosce la prigione non può dire di essere un vero russo. È un luogo in cui tutto si mischia, la quintessenza del mio Paese".
"Putin? Siete stati voi occidentali a inventarvi la figura di Putin dittatore solitario, in realtà ci sono circa trenta gruppi di pressione e potere che guidano la Russia".
"Rispetto a lui sono molto peggio - ha aggiunto dopo l'incontro nella sala sold out -. Sarei molto più aggressivo, rispetto a me è un moderato. Ad esempio, farei subito in modo che a Kiev ci fosse un regime filo-russo, trasformerei il Cremlino in un museo e sposterei la Capitale. Mosca è troppo vicina all'Occidente, farei costruire una città tutta nuova nel centro del Paese. Putin è un indeciso, lo dimostra anche come si è mosso in Siria. Non ha considerato il fattore tempo ed è intervenuto in ritardo, dando la possibilità agli americani e agli israeliani di capire cosa stava succedendo e quindi di ostacolare l'azione russa".
(Unioneonline/D)