A Nuoro, allo spazio Ilisso di via Brofferio, si possono ammirare 70 opere di Maria Lai, l’artista di Ulassai morta nel 2013 a 94 anni. Un percorso espositivo che ripercorre 4 decenni di ricerca dell’artista, ricompresa tra i maggiori artisti-filosofi della seconda metà del Novecento: nelle sue mani ago, filo, pane, terracotta, e materiali poveri della quotidianità diventavano arte e poesia.

La rassegna nasce dalla collaborazione tra Spazio Ilisso, l'Archivio e la Fondazione di Maria Lai, la Stazione dell'Arte di Ulassai e il Magazzino Italian Art Foundation di New York e la mostra è stata progettata dall'architetto Antonello Cuccu.

“Questa è una mostra selettiva nella quale non abbiamo considerato l'opera giovanile dell'artista ma siamo partiti dai primi anni '70 con i lavori polimaterici, provenienti da collezioni pubbliche e private che raccontano la grandezza dell'artista", spiega Sebastiano Congiu, fondatore insieme a Vanna Fois della Ilisso Edizioni, in occasione dell'inaugurazione. "Nell'opera di Maria Lai - aggiunge la curatrice dell'esposizione Elena Pontiggia - vi sono elementi sardi e altri che non hanno confini: si passa dalla pittura all'invenzione poetica del cucito fino all'uso del materiale non tradizionale per le sculture, come il pane ad esempio, simbolo di vita e di morte, quando il grano finisce per diventare alimento".

A ricordare l'artista, la nipote Maria Sofia Pisu che è anche presidente dell'archivio della zia: "Maria viaggia nel mondo anche col nostro impegno affinché sempre più persone possano godere e imparare dalla sua arte".

L’esposizione è visitabile sino alla fine di novembre.

(Unioneonline/s.s.)

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