La Chiesa di Sant'Avendrace riapre al pubblico entro l’anno, con un'importante novità: durante i lavori di restauro sono, infatti, emerse tracce di epoca punica e romana.

"Far finta di niente sarebbe stato più semplice - spiega il sindaco Paolo Truzzu - ma noi vogliamo lavorare per avere piena consapevolezza di quello che siamo stati e di quello che saremo. Per questo era necessario avere pazienza, ma la nostra intenzione è quella di restituire a tutti un qualcosa di più bello e più interessante perché abbiamo grande rispetto della storia della nostra città".

I lavori, iniziati nel 2018 per mettere in sicurezza e ridare solidità alla struttura, pesantemente intaccata dall'umidità, hanno fatto emergere importanti scoperte archeologiche che hanno portato a uno slittamento della chiusura del cantiere.

"Avevamo iniziato con dei lavori di consolidamento - ha confermato il primo cittadino cagliaritano - ma abbiamo trovato un po' di tutto".

Rinvenute, come ha spiegato l'archeologa Giovanna Pietra, trecento sepolture.

Da una parte, dunque, la storia, e dall'altra il desiderio della chiesa di riabbracciare i suoi fedeli.

"Sono felice - ha detto don Alessandro Simula - di vedere come il grande numero di sepolture rinvenute all'interno della chiesa abbia confermato l'importanza di quel luogo per tutto il borgo di Sant'Avendrace che fino ai primi del '900 era staccato dalla città. Sono affascinato e orgoglioso per quanto emerso da questi scavi e ci impegneremo a curare e custodire questo tesoro che rappresenta la nostra storia e la nostra identità. Ma allo stesso tempo voglio lanciare il mio appello: ridateci quanto prima la chiesa in modo da rimettere in moto una comunità parrocchiale che va avanti lo stesso ma lo fa con grande difficoltà".

(Unioneonline/v.l.)

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