Gli italiani nel giro di cinque anni sono diventati più felici.

Per quanto possa sembrare retorico, è il dato che emerge nel World Happiness Report dell'Onu. Secondo il dossier della United Nations Sustainable Development Solutions Network, stilato in base ai dati del Gallup World Poll, il nostro Paese ha scalato 25 posizioni, passando dal 50esimo posto di cinque anni fa al 25esimo. L'anno scorso era 28esimo.

Al primo posto per il terzo anno consecutivo resta stabilmente la Finlandia, a quanto pare per la "fiducia della popolazione nei confronti della propria comunità".

Lo studio sulla felicità è supportato da varie organizzazioni, tra le quali Fondazione Ernesto Illy e illycaffè. A proposito dell'Italia, dice Andrea Illy, c'è "una nuova consapevolezza degli italiani, che esprimono più solidarietà tra loro nei momenti di difficoltà", a fronte di un ordinario "comportamento spiccatamente individualistico".

Tra gli italiani stanno emergendo "la disciplina nella madre di tutti gli esperimenti" politici, con la serietà del premier Mario Draghi, la "grandissima stima di cui gode il presidente Sergio Mattarella", la "prova di unità e solidarietà dell'Unione Europea con il Next Generation". L'Ue si sta dimostrando "madre dei Paesi europei", in particolare con l'Italia, cui destinerà "80 miliardi di euro a fondo perduto con il New Generation Plan", cifra "doppia rispetto al contributo del dopoguerra".

Dunque, dalle performance tra le peggiori nel continente, stagnazione, debito pubblico, ora con Draghi "si è trovata una soluzione che se tiene, e spero terrà, potrebbe far rinascere il Paese". In aiuto "vengono le famiglie" e il "cambiamento di natura spirituale creato da Papa Francesco", "la grande ricchezza privata degli italiani", la "sobrietà del nuovo segretario del Pd Enrico Letta" e la possibile transizione "in partito del M5S che dovrebbe operare l'ex premier Giuseppe Conte".

La collaborazione è l'elemento sul quale insiste l'economista e saggista statunitense Jeffrey D. Sachs, presidente di United Nations Sustainable Development Solutions Network, che la definisce una "necessità". Ammonendo: "Dobbiamo lavorare per il benessere piuttosto che per la ricchezza, che sarà precaria se non miglioriamo il nostro modo di gestire la sfida dello sviluppo sostenibile".

(Unioneonline/D)
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